Junior
Psicologia dell’intervento educativo
di Anna Rita Guaitoli
Psicologia/Pedagogia/Intervento: sono le tre parole chiavi che servono all’adulto responsabile per entrare, secondo Zbigniew Formella (professore di origine polacca, ora docente di Psicologia dell’Educazione all’Università Pontificia salesiana) nella realtà, complessa, della crescita. Volendo ‘tradurre’ semplificando: per essere un vero professionista nel campo dell’età evolutiva, c’è necessità di una buona base teorica per conoscere chi si avvicina; di un progetto che abbia la volontà di aiutare e sostenere; di una concretezza dell’intervento che abbia consapevolezza dei limiti e chiarezza degli obiettivi.
Quella di Formella è una visione olistica che invita, nel tenere presente la complessità della crescita, ad una interrelazione tra discipline: e non potrebbe essere altrimenti, avendo come quadro di riferimento generale la psicologia “ecologica” di Bronfenbrenner, che ha insegnato a considerare interagenti i vari, concentrici, sistemi in cui l’individuo – quell’individuo – deve crescere.
Il “di più” di questo libro, è che a tanto supporto teorico (ben spiegato, nella prima parte, attraverso numerosi schemi riassuntivi) si accompagna una grande attenzione alla persona: che avrà bisogno di una relazione anche “emozionale”. Da sempre Formella è attento alle dinamiche relazionali; e si fa qui particolarmente incisivo nel presentare disagi diversi che hanno origine proprio nella dimensione relazionale: dal comportamento problematico legato alla timidezza, a quello del bullismo.
Seppure Formella sia ben consapevole che “esperienze simili non producano bambini simili”, prova anche a offrire spunti di lavoro. Vengono così proposti schemi per procedure di gestione (definizione del problema, degli obiettivi, delle soluzioni tentate, delle strategie) rispetto ad una azione che si vuole anche fare prevenzione.A queste linee guida, vengono accostate domande possibili per una autocorrezione continua che traduca, in itinere, la necessità di controllo, di sé e dell’azione avviata. Un intervento così pedagogicamente complesso non può non essere attento ad ogni canale di comunicazione: anche quelli non verbali, dunque, siano il gioco, il disegno, sia la gestualità (peccato che non venga considerata quell’espressione ricca di sé che è il tracciato della scrittura). Comunque, solo così, sapendo accogliere i bisogni anche non detti, l’adulto, secondo Formella, si farà “guida autorevole”, capace di accompagnare il giovane verso quell’adattamento attivo che vuol dire autonomia di sé, ma nel rispetto delle regole (e degli altri).
Zbigniew Formella
Psicologia dell’intervento educativo
ed. LAS, Roma
pag. 200, € 15,00
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