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Piatta è la campagna. La vita di un preadolescente nelle pagine di un libro

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“Piatta è la campagna” è il primo romanzo di Matteo Parmigiani, autore classe 1986 cremasco, che celebra con autenticità, freschezza e leggerezza lo spessore emotivo della prima adolescenza vissuta in un paesino di campagna da un suo alter ego, un altro Matteo. Protagoniste di questa storia sono le emozioni: rabbia e orgoglio, sentimenti tipici della pubertà e profondi quanto acerbi, per la famiglia, la vita fatta di regole e per il luogo in cui si vive, alle quali si accosta a volte una prematura malinconia. Protagoniste di questa storia sono le emozioni: rabbia e orgoglio, sentimenti tipici della pubertà e profondi quanto acerbi, per la famiglia, la vita fatta di regole e per il luogo in cui si vive, alle quali si accosta a volte una prematura malinconia.

 

Perché la pre-adolescenza, perché hai scelto di raccontare questa età?

 

Ho deciso di scrivere un romanzo di formazione perché credo che non ci sia età più importante nella vita di un uomo di quella del passaggio dall’infanzia all’età adulta. Ciò che accade in quel periodo ci segna e ci definisce per il resto della nostra vita. è in quei momenti che prende forma il “ragazzino” che poi ci accompagna per tutta la vita.

 

Piatta è la campagna ma vulcanica è la giovinezza. Come questi due aspetti stanno insieme nel protagonista del tuo libro?

 

Questi due aspetti non stanno molto insieme! O meglio, si scontrano di continuo durante il percorso del romanzo. Il protagonista sente esplodere tutti quei desideri e quella voglia di scoprire tipica di quell’età ma questa esplosione viene quasi subito soffocata dalle dinamiche del mondo degli adulti. Dinamiche fatte di regole, menzogne e ipocrisie. A questo si aggiunge l’ottusa vita di campagna, che nel suo lento trascorrere del tempo, appiattisce ogni slancio di vitalità dei personaggi che popolano il romanzo.

Scrivi racconti da tanto tempo hai anche una rivista letteraria (Il Nido di Gazza)cosa ha voluto dire dare un’impronta del romanzo al tuo scritto, è cambiato il tuo approccio alla scrittura durante il lavoro di questo libro?

 

Sono appassionato di lettura da sempre. non ricordo però un momento preciso in cui è scattata la scintilla per la scrittura. é stato prima un desiderio di esprimermi che poi è evoluto in bisogno e ora posso dire che vivo con la scrittura un vero e proprio rapporto, esattamente come con una compagna. A volte va bene, altre volte litighiamo e non riesco a scrivere nulla. Poi facciamo pace e ecco che ritornano idee e pagine. Proprio questo aspetto mi ha portato, dopo diversi racconti pubblicati su varie riviste letterarie, a fondare una rivista con altri ragazzi e mi ha guidato nella stesura di Piatta è la campagna.

 

Tu sei quello che in editoria si definsce un forte lettore, segnala ai nostri lettori tre libri che devono leggere nella vita?

Amo molto la letteratura russa e francese dell’800 e l’americana del 900. Se posso suggerire tre classici allora direi: La Valle dell’eden di Steinbeck, La condizione umana di Malraux e L’odore del fieno di Giorgio Bassani. Ovviamente sono solo alcuni, ne avrei in mente tanti altri.

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