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Fumetti

Perramus, contro l’orrore delle dittature

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di Gordiano Lupi

Un’opera critica e poetica che condanna la dittatura argentina, mascherando i generali con dei fantomatici marescialli e mettendo in campo tra i personaggi (come guida spirituale) anche un Jorge Luis Borges che ci vede benissimo. Lo scrittore argentino è stato professore universitario di Sasturain, ma l’allievo usa il Maestro non tanto com’era, quanto come lui avrebbe voluto che fosse. Altri personaggi si alternano sulla scena e fanno vivere le quattro lunghe storie: Camelones l’uruguayano e Il nemico; troviamo anche Kissinger (mascherato sotto finte sembianze), Garcia Marquez, Fidel Castro …  Testi per niente facili e scontati di Juan Sasturain , disegni in chiaro scuro del grande Alberto Breccia (1929 – 1993). Perramus è un uomo che lotta per la libertà, per raggiungere lo scopo si muove in mondo onirico e simbolico; il suo nome è la marca di un impermeabile che indossa, dopo averlo trovato in una locanda. I nemici di Perramus sono i marescialli, disegnati da Breccia come teschi mortiferi, che rappresentano la tirannia e il potere dispotico che opprime i deboli. Romanzo a fumetti vero e proprio, diviso in quattro lunghe storie (Il pastrano dell’oblio, L’anima della città, L’isola del guano e Dente per dente), un capolavoro metaforico realizzato tra il 1982 e il 1989, pensato per le riviste europee del periodo storico. “La prima opera maestra sulla dittatura argentina”, ha scritto Osvaldo Soriano. Il primo racconto (Il pastrano dell’oblio) si compone di otto capitoli di otto pagine ciascuno, più un epilogo, composto da tavole che si prestano alle riviste di grande formato in voga negli anni Ottanta (L’Eternauta, Comic Art, in Italia). Breccia lavora sul bianco e nero, sulla scala di grigi, sul chiaroscuro, realizza acquerelli mixati da pennellate fotografiche, acrilici e collage. Personaggi realistici immersi in una dimensione fantastica e opprimente, un realismo sporco terrificante, esibito con una sorta di ostentazione quasi espressionista. Il pastrano dell’oblio viene scritto e disegnato durante la dittatura, per questo è il segmento più dolente e disperato; L’anima della lotta nasce durante il passaggio alla democrazia, disincantato nel racconto di una farsa elettorale; L’isola del guano doveva intitolarsi L’isola della merda, ma non fu possibile usare tale esplicita dicitura. Nel terzo racconto incontriamo un Kissinger tropicale, reso caricaturale in versione sudamericana, un personaggio caraibico surreale. L’ultima storia – Dente per dente – è diversa dalle altre, sia per tecnica di realizzazione che per soggetto, scritta tra il 1988 e il 1989, pubblicata solo nel 1991, ma in Francia, ché in Argentina si deve aspettare il 2006 per leggerla. In questo episodio troviamo Garcia Marquez, Frank Sinatra, Fidel Castro, Maria Kodama, soprattutto Gardel, l’usignolo di Buenos Aires, già morto, ma protagonista assoluto perché tutto verte sulla ricerca dei denti mancanti al suo cranio, quindi sulla metaforica ricostruzione del sorriso di Gardel. In questa storia Breccia usa molto acrilico bianco e i neri cedono il campo, quindi apprezziamo tavole insolitamente più luminose e meno cupe, anche se restano i caratteristici ritratti duri, spigolosi, taglienti, caricaturali, quasi grotteschi. Il ritrovamento dei denti di Gardel simboleggia la ritrovata identità argentina, perduta cinquant’anni prima; ricostruire un sorriso è lo scopo del viaggio, anche se alla fine l’autore cita Kavafis e la metafora del viaggio verso Itaca. Cosa può dare Itaca a Ulisse, che l’ha cercata per così tanto tempo? Niente di più di quel che non gli abbia già dato: un cammino da seguire e le esperienze acquisite prima di raggiungerla. Il senso di tutto sta nel viaggio da percorrere e nell’avventura, ché non si arriva mai da nessuna parte; il senso della vita sta in tutto quel che accade durante il viaggio. La ricerca dei denti di Gardel diventa il sogno di ricomporre l’originaria purezza del popolo argentino, ma in fondo quel che conta non è Itaca, ma il viaggio che facciamo per raggiungerla. Perramus esce integrale per la prima volta in Italia, grazie a 001 Edizioni possiamo apprezzare un libro scritto da un grande romanziere come Sasturain e disegnato da un pittore del fumetto come Breccia, così importante come stile da far coniare l’aggettivo brecciano. Perramus non è solo grande opera d’avventura (l’ultimo racconto lascia più spazio alla parte epica), ma è soprattutto opera di poesia, opera d’arte.

Juan Sasturain & Alberto Breccia
Perramus – L’integrale
001 Edizioni – pp. 412 – Euro 26

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