Perché amo solo chi fugge?

di Serena Bedini

Viviamo in un’epoca di contraddizioni in cui il tempo per leggere è sempre più breve eppure riteniamo che un romanzo lungo cinquecento pagine sia l’unico modo per trasmettere un messaggio e narrare una storia soddisfacente. Eppure le cose sono assai diverse: un romanzo breve o un racconto lungo possono essere talvolta più che bastevoli a veicolare un pensiero profondo, a denunciare un disagio, a palesare una realtà che fa male vedere. Lo sa bene Viola Conti, autrice del brevissimo e intenso Perché amo solo chi fugge? (Edizioni Giovane Holden, 2023), una storia che è un colpo di pistola tanto è inaspettata, veloce e schietta. In meno di 100 pagine, Viola ci racconta di Celeste, una ragazza matura, desiderosa di cogliere dalla vita quel frutto saporito che dà senso a tutto, l’amore vero, appassionato, autentico. Tuttavia, nell’epoca di contraddizioni a cui alludevamo all’inizio di questa recensione rientrano anche le storie meno desiderabili, quelle che non trovano una spiegazione in quanto uno dei due si dimostra codardo, incapace di osare, di mettersi in gioco. Perché, in effetti, per amare ci vuole coraggio, occorre rischiare e persino perdersi per poi ritrovarsi nuovi e diversi e non tutti sono capaci di questo: c’è chi preferisce coprirsi dietro una facciata, un’apparenza di felicità e rifuggire sentimenti veri, sinceri, in favore di un’esistenza grama, fatta di sotterfugi, tradimenti e bassezze di vario genere. Non la nostra protagonista che lotterà fino in fondo per amare e dalla vicenda che la riguarda uscirà forte, sicura, rinnovata e più consapevole di sé. A chi non sa mettersi in gioco, rimane solo il proprio astio, la propria paura, l’odio represso di quanti non conoscono cosa sia vivere.

Uno stile limpido, pulito, sferzante, a tratti autoironico, rende questa una lettura gradevole, non banale perché narra una storia onesta e niente più dell’onestà è originale.

Viola Conti, Perché amo solo chi fugge?, Viareggio, Giovane Holden Edizioni, 2023, pp. 96, €14.