Articoli & Approfondimenti
Pasolini, una vita straordinaria
di Annalisa Bruni
A soli tre anni dal centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, celebrato nel 2022, quest’anno si ripropone una nuova occasione di studio e di riflessione sul grande intellettuale, poeta, cineasta, narratore, giornalista e polemista: ricorrono infatti già cinquant’anni dalla sua morte atroce. Naturalmente il mondo culturale non ha mai smesso di leggere e analizzare la sua vasta e variegata produzione artistica e saggistica, tuttavia gli anniversari sono occasioni speciali che richiedono particolare attenzione e che portano alla pubblicazione di sempre maggiori approfondimenti sulla sua opera.
Rosella Lisoni, appassionata e competente studiosa di Pasolini ha accolto l’invito dell’editore Annulli di curare un nuovo libro di saggi a lui dedicati, affrontando vari aspetti della sua vita e della sua opera. Ha raccolto attorno a sé cinque esperti pasoliniani per coprire i diversi aspetti della sua esistenza, del suo pensiero e della sua esperienza artistica per ricostruire una vita che fu davvero, come recita il titolo del libro «straordinaria» da ogni punto di vista.
Per sé Rosella Lisoni ha riservato due saggi, Le origini e la prima produzione artistica, il più biografico (vale a dire i primi anni della sua formazione e quelli, intensi, vissuti a Casarsa della Delizia durante la seconda guerra mondiale, fino alla fuga verso Roma nel 1950, legati al suo amore per il Friuli e per la lingua friulana) e Il mestiere di scrivere (nel quale il focus è, appunto, la sua scrittura, sviluppata ed espressa da Pasolini sotto varie forme: la poesia, la narrativa, la sceneggiatura, gli articoli giornalistici, ecc.). Dopo aver scelto, in un suo libro precedente dal titolo Pier Paolo Pasolini un’anima divisa in due. L’arte di essere diverso (Intermedia Edizioni, 2024), di usare la seconda persona singolare indirizzando le sue riflessioni direttamente all’oggetto dei suoi studi con «tu» confidenziale e affettuoso, qui Lisoni fa un passo in più, molto coraggioso, passa alla prima persona, quell’«io» che si racconta, si confessa, quasi, e parla al lettore, senza filtri. Un’immedesimazione monologante, di forte effetto.
Francesco Sirleto, nel saggio La «splendida e misera città» di Pier Paolo Pasolini, esamina cosa abbia significato per Pasolini conoscere e vivere una realtà tanto diversa da quella campagna friulana legata a un mondo contadino dove sopravvivevano usanze arcaiche e si parlava una lingua antica che nessuno aveva non solo mai scritto ma nemmeno pensato di usare per la poesia, vale a dire la sua immersione nelle borgate romane popolate dal sottoproletariato con il quale volle subito confrontarsi. Un suo secondo testo, dal titolo Pier Paolo Pasolini e il PCI. Un rapporto dialettico, affronta l’esperienza politica del nostro, e si apre con un ricordo personale e con una data «il 24 settembre del 1975 (Pasolini sarebbe stato ammazzato esattamente trentanove giorni dopo) [quando] si svolse, a Roma, nel giardino del Pincio, un dibattito sul tema del rapporto tra giovani e droga organizzato dai Giovani comunisti romani nell’ambito della festa della Fgci» per poi andare indietro nel tempo, alla strage di Porzus in cui perse la vita il fratello Guido, e infine analizzare il Pasolini apocalittico e profetico, compagno di strada del Pci in un rapporto non sempre lineare che gli riservò amarezze e delusioni.
Non poteva mancare un saggio dedicato alle amicizie femminili che Pasolini coltivò per tutta la vita, alle donne che ebbero per lui un’importante valore affettivo, saggio affidato a Patrice Avella (Le donne che hanno ispirato Pasolini): prima di tutto la madre Susanna, vero grande amore della sua vita, e poi Laura Betti, Maria Callas, Silvano Mangano, Anna Magnani, Elsa Morante, Oriana Fallaci, Silvana Mauri. Donne per le quali ha nutrito un
vero affetto che però non poteva contemplare il sesso né si poteva sviluppare in una relazione amorosa.
La produzione cinematografica non poteva che essere affidata a Roberto Chiesi, critico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna, nonché membro del comitato direttivo della rivista internazionale «Studi pasoliniani» e del comitato di redazione del periodico «Cineforum». Il suo saggio, intitolato Il passato contro il presente: il tempo e il cinema di Pasolini, si sviluppa tra Accattone (1961) e Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) evidenziando come Pasolini attraverso i suoi film si muova «nel tempo seguendo un percorso cronologicamente regressivo: dopo avere radicato nel presente i primi tre film, si inoltra in un tempo anteriore a cominciare da Il Vangelo secondo Matteo (1964), alternando i due tempi nei film successivi per poi privilegiare esclusivamente il passato […] negli ultimi quattro film realizzati nell’arco di un lustro».
Segue Gordiano Lupi con il saggio La modernità di Pier Paolo Pasolini, che sottolinea quanto egli sia un autore irrinunciabile per chiunque voglia capire le contraddizioni della nostra società. Una modernità che si trova nella «sua visione dell’intellettuale scevra da ogni idealizzazione ottocentesca, visto come il buffone di corte, lo strumento del potere, non più come un compagno di lotta e una guida per le masse. Per Pasolini l’intellettuale sta dove l’industria culturale lo colloca, dove il mercato lo vuole, sempre più spesso è un prodotto dell’industria culturale, il cantastorie della borghesia». Qui, forse, ritroviamo il suo lato più profetico, quello sguardo lucido e feroce che l’ha sempre caratterizzato.
Il volume si chiude con l’avvocato Stefano Maccioni che analizza, nel saggio intitolato La morte di Pasolini, gli aspetti inquietanti e controversi di quello che fu uno dei crimini più enigmatici e discussi della storia italiana del Novecento, l’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto la notte tra il 1° e il 2 novembre del 1975, in una zona periferica di Roma, vicino alla via dell’Idroscalo di Ostia.
Nella sua premessa Rosella Lisoni scrive di non aver avuto, nel concepire questo libro nessuna pretesa di completezza perché «l’opera di Pasolini è immensa e anche per questo risulta complessa». Tuttavia ritengo che il suo desiderio di approfondire alcune tematiche abbia raggiunto il suo obiettivo, cioè quello di «aiutare il lettore nella comprensione di un uomo e di un letterato, di un regista, di un giornalista, di un poeta, di un foto-reporter, che ha combattuto con le “armi della poesia”». Di questo le sono grata.
Avella, Chiesi, Lisoni, Lupi, Maccioni, Sirleto
PASOLINI – Una vita straordinaria
a cura di Rosella Lisoni
Annulli Editori – Euro 15 – Pag. 170
Annalisa Bruni

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