Articoli
Nichilismo e terrorismo nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento
È dovuto alle criticità che si riscontrano odiernamente e alle incertezze che caratterizzano il nostro tempo (e dunque al fatto che appare sempre più avvertita la necessità di dottrine “forti” che guidino l’uomo verso modi di essere e di pensare incontrovertibilmente liberi e in grado di migliorare la sua vita tenendo anche conto delle problematiche connesse alle relazioni socio-economiche e all’esistenza dei sistemi di leggi imposte dallo Stato e dei condizionamenti indotti dalla religione) l’attuale ritorno di interesse nei confronti di un filosofo da sempre, almeno in parte, frainteso e mal interpretato? Di fatto, in questi ultimi tempi, il pensiero del filosofo tedesco Max Stirner (pseudonimo di Johann Caspar Schmidt, 1806-1856) sembra suscitare interesse e attenzioni da parte di una vasta pletora di persone. Come scrive Giovanni Feliciani (compianto editore di Bibliosofica) nel saggio di cui proponiamo la lettura, “A lungo, questo filosofo è rimasto isolato negli ambienti del pensiero, un eccentrico, seguito solo da una piccola setta d’individualisti incorreggbili. Oggi la grandezza e l’audacia del suo piano appaiono in piena luce. Infatti, il mondo contemporaneo sembra proporsi il compito di salvare l’individuo da tutte le azioni che lo schiacciano, siano quelle della schiavitù industriale, siano quelle del conformismo totalitario.” Nell’introduzione di “L’individualismo radicale di Max Stirner-Nichilismo e terrorismo nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento”, Feliciani chiarisce gli obiettivi di un saggio che ricalca la propria tesi di laurea e che la casa Editrice Bibliosofica, da lui fondata nel 1999, propone oggi alla generalità dei lettori. Dopo aver preliminarmente chiarito che deve intendersi per radicalità il processo storico che apporta dei mutamenti all’ordine esistente e che qualsiasi azione o pensiero volto a radicalizzare o a superare il presente deve essere realizzato senza schemi prefissati o ideologie di qualsiasi genere, lo studioso scrive che “[…] cercheremo di approfondire quegli aspetti che si sono posti sul piano della radicalità nella forma espressa nella prima parte di tale introduzione. Vedremo così come il pensiero di Max Stirner, il più radicale tra i filosofi della sinistra hegeliana, abbia i suoi continuatori nei nichilisti russi e nei terroristi anarchici […] “. Il capitolo più corposo del libro, il primo, viene invero da Feliciani dedicato proprio a Stirner, mentre i successivi II e III capitolo approfondiscono rispettivamente gli argomenti del nichilismo russo e del terrorismo anarchico. Il capitolo su Stirner prende le mosse da Hegel e dalle critiche alla sua filosofia da parte del c.d. “Circolo dei liberi”, all’interno del quale convivevano i vecchi hegeliani ortodossi e gli hegeliani di sinistra: sono proprio questi ultimi a rappresentare con i loro scritti la critica al sistema di idee approntato dal filosofo di Stoccarda. Degli hegeliani di sinistra fa parte Max Stirner, la cui opera “L’unico” (titolo originale “Der Einzige und sein Eigenthum”, uscì in prima edizione nel 1845; alla citata edizione seguirono numerose altre edizioni, mentre la prima traduzione italiana del libro esce nel 1902) sostiene una dottrina che nega tutti gli assoluti e tutte le istituzioni propugnando l’incondizionata sovranità dell’individuo umano. La dottrina stirneriana, peraltro, ispirò l’opera e il pensiero di Friedrich Nietzsche. L’appendice del libro di Feliciani è appunto dedicata ai punti di contatto e alle affinità esistenti tra Stirner e Nietzsche.
Giovanni Feliciani – “L’individualismo radicale di Max Stirner-Nichilismo e terrorismo nell’Europa della seconda metà dell’Ottocento” – 116 pagg., euro 13, Bibliosofica editrice, Roma 2021.
You must be logged in to post a comment Login