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Mej: il mio romanzo storico, omaggio a Saramago
di Mariano Sabatini
Un romanzo storico sulle orme di José Saramago. Il giornalista di La7 Ivo Mej ha scritto il suo primo romanzo storico, Dominum dei (Male edizioni) tenendo bene a mente le atmosfere, le trame, la scrittura dell’immenso autore portoghese di Cecità, Il vangelo secondo Gesù Cristo, Le intermittenze della morte. Dall’uccisione tremenda di un padre gesuita, in una Roma futura del 2030, prende le mosse Dominum dei che Mej ha impiegato molta fatica a scrivere: <<Ci ho messo molto tempo, cambiato idea molte volte, letto moltissimo per documentarmi… non solo in italiano ma anche in portoghese, a volte senza avere a disposizione il traduttore Google!>> spiega.
Nell’introduzione si fa riferimento a Borges e Eco. Ha avuto altre ascendenze letterarie oltre ai nomi citati?
Sicuramente quelli citati da Barbera sono giganti della letteratura e del pensiero ma se devo rispondere onestamente, credo che ogni scrittore sia intriso inconsciamente delle proprie letture. Il Cimitero di Praga e Il nome della rosa sono sicuramente tra queste ma la maggiore influenza la riconosco in Saramago.
Parla di una Roma futura, del 2030… Scelta per non incorrere in eventuali polemiche?
Non mi interessa suscitare o non suscitare polemiche. Ho scelto il 2030 per avere una Roma plausibile anche oggi ma senza il fastidio di dovere interessarmi di personaggi viventi e attuali.
Quanto e cosa ha dovuto studiare per la parte di trama ambientata nel 700?
Tantissimo, acquistare libri rari, recarmi in biblioteche per quelli non acquistabili, cercare perfino negli archivi diocesani per quanto riguarda la vita di Malagrida che non è documentata molto finché non arriva in Brasile come missionario.
Perché i Gesuiti sono così affascinanti?
E me lo chiedi? I Gesuiti sono riusciti a sopravvivere ad una cancellazione dell’Ordine da parte di Papa Clemente XIV nel 1773 e alla smaccata antipatia che aveva per loro Papa Woytila che li commissariò. Con Francesco hanno avuto una straordinaria rivincita. Sono comunque simpatici perché dei credenti non dogmatici, aperti al pragmatismo dei tempi che cambiano. Per alcuni veri paraculi. Io penso – da loro ex allievo (ateo) – che siano molto intelligenti.
Tutto ruota attorno alla Chiesa di Roma… è l’ultima vera monarchia?
No, c’è anche il Quirinale.
A proposito di Saramago e Memorie dal convento sul Sant’Uffizio. Fu un abominio.
Lo fu e lo ha riconosciuto perfino la stessa Chiesa cattolica, quando nel 2000 Wojtyla chiese perdono per ‘i peccati dei membri della Chiesa, compresi quelli dell’Inquisizione’. Poco, ma abbastanza per chi bruciò Giordano Bruno.
Il genere crime la appassiona anche come lettore?
Dipende dallo scrittore. Non vado a ricercare i gialli da leggere, tranne grandi classici come Poe, Doyle o Simenon, però mi piacciono invece i film tratti da questo genere di libri.
Scrivere romanzi è più divertente che fare il giornalista?
È una esperienza totalmente diversa. Il giornalista deve sintetizzare cose che non capisce, lo scrittore deve espandere il più possibile cose che ancora non sa.
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