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Magnus e l’altrove. Favole, Oriente, leggende

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MAGNUS Autoritratto giovanile inedito (Eredi Raviola)

A vent’anni dalla morte, una mostra di 140 opere ricorda l’artista di Kriminal, Alan Ford e Lo Sconosciuto, uno dei grandi maestri del fumetto popolare italiano. Accanto alla mostra anche un libro e un film di Paolo “Fiore” Angelini.

Una grande mostra con 140 tavole originali, disegni, illustrazioni e documenti inediti, un libro e un film: tutto per ricordare e riscoprire Magnus, nome d’arte del bolognese Roberto Raviola (1939-1996), uno dei più grandi autori del fumetto italiano, nel ventennale della morte. L’esposizione Magnus e l’altrove. Favole, Oriente, leggende, promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna (ed inserita tra gli eventi del festival Bilbobul) è stata inaugurata sabato 21 novembre negli spazi espositivi della Fondazione. La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2016, con ingresso  gratuito. Magnus sarà ricordato anche con il libro Magnus prima di Magnus. Gli anni dell’apprendistato di un maestro del fumetto (Alessandro editore) , e con le immagini del film Ho conosciuto Magnus, diretto e scritto da Paolo “Fiore” Angelini.

Il percorso della mostra – a cura di Luca Baldazzi e Michele Masini–siapre con 50 illustrazioni a colori, rarissime e mai prima d’ora esposte, realizzate da un giovanissimo Roberto Raviola all’inizio degli anni Sessanta per le collane di libri di favole per ragazzi della casa editrice Malipiero. In questi lavori si possono già rintracciare le radici dell’immaginario di Magnus, in seguito disegnatore di alcuni tra i più popolari personaggi dei fumetti: Kriminal, Satanik, Alan Ford (su testi di Luciano Secchi, alias Max Bunker) e poi creatore di saghe come Lo Sconosciuto, I Briganti, Le Femmine incantate, fino all’ultimo leggendario Tex realizzato per l’editore Bonelli.

 

Dall’esordio con gli albi di Kriminal (1964) all’epilogo con la storia di Tex La valle del terrore (1996), Magnus ha attraversato (e spesso mescolato) il nero e il comico-grottesco, la spy-story e l’avventura, il giallo e la fantascienza, il fumetto giornalistico “di realtà” e la favola orientale, l’erotico e il pornografico, il folklore dell’Appennino emiliano e il western: una varietà impressionante di geografie e generi del racconto popolare. Un feuilleton lungo più di trent’anni, nel corso dei quali è rimasto autore sempre riconoscibile e amatissimo (dai lettori prima che dalla critica) nonostante i frequenti cambi di rotta. Kriminal, Satanik, Alan Ford e il gruppo Tnt, Lo Sconosciuto, I Briganti, La Compagnia della Forca,Tex: nella sua carriera i personaggi passano, ma su ognuno di loro, anche quelli non ideati ma “solo” disegnati da lui, resta impressa la firma di Magnus.

 

Cifra comune della vasta produzione di Magnus è la ricerca di un Altrove, la dimensione senza tempo dell’Avventura, dove portare il lettore con la potenza affabulatoria del disegno e del racconto.. Ed è all’Oriente come scrigno di storie, alle sue culture e letterature, che rivolge più spesso la sua attenzione: nella saga dei Briganti, ad esempio, adatta un celebre romanzo popolare cinese del XIV secolo, trasportando però la storia in un futuro scenario fantascientifico alla Flash Gordon. E nel Lunario mescola racconti fantastici della tradizione cinese e storie del folklore dell’Appennino tosco-emiliano. Oltre alle tavole tratte da queste opere, la mostra alla Fondazione del Monte espone disegni, copertine, schizzi e studi da Le 110 Pillole, La signora Ning e Le femmine incantate, per un totale di 140 lavori.

Il percorso si chiude con un inedito video-documento, ritrovato dal critico ed esperto di fumetti Silvano Mezzavilla.

 

 

Filippo Di Girolamo

 

 

 

 

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