Lo Zibaldone
‘Io e te a un metro di distanza’, ovvero l’amore ai tempi del Covid
AD 2020. Lucia, 36 anni, giornalista freelance si ritrova nella clausura domestica meneghina imposta dal dilagare della pandemia di Covid-19. Sotto lo stesso tetto Andrea, il suo ventennale fidanzato con il quale si trascina stancamente in un rapporto agli sgoccioli, sua madre e suo fratello.
Le giornate scorrono tutte uguali, intervallate da continue “sirene che mi entrano nel cervello senza tregua”. E’ così che Lucia, per evitare la follia, decide di mettersi a scrivere. Con la mente torna al 2013, l’anno in cui incontrò per la prima volta Renzo, Lorenzo, un giovane medico dell’équipe di suo padre, Primario al Policlinico Umberto I di Roma. Ed è da lì che si snoda, fino ai giorni nostri, una narrazione leggera, ironica, divertente e molto contemporanea, inframmezzata da scambi WhattsApp con i suoi amici di sempre: la Ludo, Amal e la coppia gay composta da James e Rik, in un racconto dove è l’amore a dominare la scena. Come ne “I Promessi sposi” Renzo e Lucia erano stati divisi dalla peste del ‘600, così i novelli Lucia e (Lo)Renzo cercano di ricongiungersi a fine pandemia, nonostante i ‘sabotaggi’ di Andrea e le continue sollecitazioni di Rodrigo, il suo amore ‘capriccioso’. La narrazione inizialmente frivola, lascia spazio ad emozioni più profonde nel racconto dell’emergenza che si carica di pathos e dolore.
“Io e te a un metro di distanza” di Valentina Scarnecchia, in libreria dal 16 luglio con Leggere Editore del gruppo Fanucci (216 pp, 12Euro) è un romanzo d’attualità che ha saputo fotografare con arguzia ed ironia, ma anche con grande umanità, la pandemia e le sue molteplici, disastrose e talvolta dolorose conseguenze sulla vita e sui rapporti umani.

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