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IL PREMIO LETTERATURA GIALLA DI CAMAIORE COMPIE DIECI ANNI

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LA SERATA FINALE VENERDI 30 AGOSTO AL TEATRO DELL’OLIVO DI CAMAIORE
Quest’anno il Premio Camaiore di letteratura gialla sceglierà il suo decimo vincitore. Da Faletti a Carlotto, da Carofiglio a Malvaldi, si può dire che in questo decennio il giallo italiano è passato da Camaiore.
Per la prima volta, il 30 agosto sul palco del teatro dell’Olivo troviamo una coppia di finalisti, quella composta da Giovanni Cocco e Amneris Magella, autori di “Ombre sul Lago” per Guanda. La scrittura a quattro mani vanta nel giallo italiano una tradizione di tutto rispetto, dagli immensi Fruttero a Lucentini alle strane coppie Valpreda e Colaprico, Guccini e Macchiavelli. Ma se il 30 agosto sul palco del Teatro dell’Ulivo ci sarà anche una scrittrice, dunque, va registrato che, nel complesso, fra i finalisti del Premio Camaiore di Letteratura Gialla le donne sono state una presenza numericamente esigua. Sono state presentissime, invece, nelle nostre giurie tecniche, e addirittura in maggioranza in quella popolare. Eppure il giallo italiano deve tanto a una scrittrice, traduttrice e curatrice come Laura Grimaldi. E non poche sono state negli ultimi anni le firme femminili, anche esordienti, nel thriller e nel poliziesco. Forse l’Italia non ha ancora trovato la sua Gimenez Bartlett o la sua Vargas. Se la troverà, e speriamo che succeda presto, qualcosa ci dice che – poco prima – passerà dal palco dal Teatro dell’Olivo di Camaiore.
Ci è passato nel 2011 Maurizio De Giovanni con “Il giorno dei morti”, il suo ultimo titolo prima di passare da Fandango a Einaudi. Mesi dopo vinse lo Scerbanenco e quest’anno si trova in lizza per il Bancarella e il Viareggio. Con “Vipera”, Maurizio De Giovanni sarà il primo scrittore a tornare fra i finalisti del Premio. Il consolidamento dei nomi di punta del panorama, come è De Giovanni, si confronterà con la coppia esordiente Cocco e Magella e con Piergiorgio Pulixi, giovane talento arrivato al primo romanzo dopo l’esperienza di scrittura collettiva con i Mama Sabot. Il suo “Una brutta storia” è stato pubblicato da e/o in SabotAge, collana diretta da Colomba Rossi e Massimo Carlotto. Lo scorso anno, sia Simoni sia Costantini erano alla loro opera prima. Dunque, nel giallo italiano la grave crisi in cui versa l’editoria nostrana non scoraggia la continua proposta di nomi nuovi. È un segno di vitalità piuttosto importante. Nei giallisti italiani l’editoria investe, perché evidentemente vede in loro un possibile rimedio alle difficoltà del momento.
La stessa vitalità che dimostra da dieci anni il Premio Camaiore di Letteratura Gialla, nonostante la crisi abbia spesso le iniziative culturali come prime vittime designate. Tutto questo dipende dalla convinzione con cui il Comune di Camaiore porta avanti la manifestazione, dalla competenza delle persone che ci lavorano, dall’entusiasmo di chi lo segue. Sono questi i valori aggiunti, le risorse non strettamente economiche che però fanno la differenza. E che sfidano con successo anche i periodi di crisi come questo.
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