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Il 29 e il 30 maggio a Villa Medici conferenze, concerto e spettacolo sul tema “Il mondo alla prova dall’esilio”

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Incontri internazionali ed eventi artistici sotto la direzione di Anne-Claire Defossez e Didier Fassin all’Accademia di Francia a Roma

L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici ospiterà, il 29 e 30 maggio, l’iniziativa “Il mondo alla prova dall’esilio”, incontri internazionali dedicati all’analisi della violenza politica della frontiera, così come si manifesta in Medio Oriente, Africa, Atlantico, Mediterraneo, e ai confini o all’interno della stessa Unione Europea. L’obiettivo è comprendere ciò che questa violenza rivela sulle disuguaglianze contemporanee nel valore delle vite e sugli sconvolgimenti in corso nell’ordine morale del mondo, nonché sulle molte forme di resistenza e solidarietà mobilitate in risposta.
Nell’ultimo decennio, infatti, con l’aumento del numero di persone costrette a spostarsi a causa di guerre, persecuzioni, povertà e cambiamenti climatici in tutto il mondo, i governi hanno sviluppato pratiche sempre più repressive per impedire che ciò avvenga. In particolare i Paesi europei, che hanno messo in atto misure coercitive che sono allo stesso tempo umane, materiali e legali, e hanno esternalizzato il controllo della migrazione attraverso il Mediterraneo, costringendo gli esuli a prendere rotte più pericolose ed esponendoli alla brutalità delle forze dell’ordine, nonché dei gruppi armati e delle mafie locali.
L’evento, sostenuto dalla Fondation Nomis, riunisce ricerche nel campo delle scienze umane e sociali basate su indagini sul campo condotte in diversi continenti, alternando conferenze pubbliche, workshop ed eventi artistici.
Mercoledì 29 maggio, alle ore 17.00, è in programma la conferenza-discussione della sociologa e ricercatrice Anne-Claire Defossez, in un intervento dal titolo “Il confine, la prova della violenza”, e  dell’antropologo e professore Didier Fassin, su “Viaggi alla fine dell’esilio”. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Annalisa Camilli di “Internazionale”. Seguirà il concerto “Canti del Mediterraneo” di Dafné Kritharas con Paul Barreyre, uno straordinario duo greco-francese che celebra l’amore, la malinconia e la gioia presente nel ricco patrimonio musicale mediterraneo.
Giovedì 30 maggio, dalle 9.00 alle 16.30, avrà invece luogo un workshop – analogamente moderato da Anne-Claire Defossez e Didier Fassin – che avrà come relatori Julien Brachet (Institut de recherche pour le développement), Bilgin Ayata (Universität Graz), Morgane Dujmovic (CNRS, Laboratoire Pacte), Barbara Pinelli (Universitá degli Studi di Roma Tre), Lorenzo Alunni (Universitá degli Studi di Milano-Bicocca), Francesco Zucconi (Universitá IUAV di Venezia). Gli interventi verteranno rispettivamente su “Xenofobia e sovversione della mobilità nel Sahara”, “Confini elastici come zone di sollecitazione e deformazione nelle Isole Canarie”, “Il gioco della violenza e l’esperienza croata di esternalizzazione dell’UE” e “Prospettive femministe sul controllo delle frontiere del Mediterraneo centrale”, “Frontiere cliniche” e “Paesaggi mediatici di confine”.
Dalle 17.00 alle 19.00 è poi in programma una conferenza che vedrà ospiti Charles Heller (Université de Berne e Border Forensic) con Mahamat Daoud, protagonistia di una contro-inchiesta sul massacro del 24 giugno 2022 a Nador-Melilla, e Marielle Macé (EHESS, Centre de recherches sur les arts et le langage), che proporrà un intervento su “Il giardino di Yusuf”.
A conclusione della giornata, alle 21.00, si terrà lo spettacolo “Migrando”, testo di Carla Bianchi e performance di Francesco Bonomo: un one-man show che guarda con umorismo ai preconcetti e alle contraddizioni che circondano un tema di grande attualità: l’accoglienza dei migranti. L’evento è in collaborazione con il Collège de France.

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