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Lo Zibaldone

I ragazzi della III F

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di Elena D’Alessandri

Un romanzo amarcordiano che ci racconta il vissuto di 4 ragazzi romani all’ultimo anno di liceo nella metà degli anni ‘80, tra amori, amicizie, sbronze, politica, occupazioni e ideali, ma anche perdite e delusioni. Un melting pot efficace, emozionante e incredibilmente nostalgico sulle note dei brani più in voga del momento.

L’ultimo anno delle superiori rappresenta la linea di confine tra un prima e un dopo: l’ultimo scampolo di spensieratezza prima del tuffo nella vita adulta. Un periodo denso di ideali e progetti, ma anche attraversato da sgomento e timori per il futuro alle porte. Ma l’ultimo anno delle superiori ha, soprattutto, un sapore nostalgico, ed è questa l’emozione prevalente che resta al lettore de “I ragazzi della III F” di Marco La Greca, in libreria dallo scorso 29 settembre con Morellini Editore (592pp, 25 Euro). Il romanzo ci racconta le vicende di quattro ragazzi del liceo Orazio nella Roma di metà anni ’80.
I quattro protagonisti – Il Pennello, il Grifo, Puddu e Lele – sono dei diciottenni molto diversi tra di loro, ma incarnano quelli che sarebbero potuti essere i compagni di banco di chiunque. Le loro storie si snodano dentro e fuori la classe, tra le mura domestiche e le occupazioni, tra le sale di registrazione e i pub, tra la preparazione dei cento giorni e le serate al Piper, le sbornie e le canne, ma non solo. Non mancano, infatti, gli ideali, la politica, i sogni, le aspettative dei genitori e le delusioni. Il tutto sulle note dei brani più in voga del tempo.
Fabrizio, il Pennello, è il classico studente modello, mite e dimesso, che vive in una modesta abitazione di Roma Nord con la madre, vedova e apprensiva. Stefano, il Grifo, è invece lo studente ‘medio’, sempre alle prese con le continue infatuazioni e un sogno: il giornalismo. Poi ci sono Nicola, detto Puddu, valente promessa del ping-pong con il sogno delle Olimpiadi, e Emanuele, meglio noto come Lele, cresciuto nel mito dello zio scapolo e donnaiolo, che per sfuggire alle insicurezze adolescenziali si abbandona ai fumi dell’hashish.
Quello del ‘quinto’ è un anno di attesa verso la conclusione di un percorso, con l’esame di maturità, ma anche l’ultimo anno di leggerezza, prima che tutto cambi. E in quell’anno – raccontato in un romanzo-fiume che avviluppa il lettore in un crescendo davvero insospettabile – accadranno tante cose che segneranno le vite dei quattro compagni in modo irreversibile, permettendo loro di comprendere sé stessi, ma che lasciandogli anche un profondo senso di vuoto. Tra walkman e telefoni a gettone, Fiat Uno e Lancia Delta, ‘I ragazzi della III F’ non è solo un romanzo di formazione ma anche un salto indietro nel tempo, nostalgico e amarcordiano. Una narrazione fluida e densa di emozioni accompagna il lettore in un viaggio a ritroso che non potrà lasciarlo indifferente.

 

 

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