Lo Zibaldone
H. G. Wells: Un sogno di Armageddon
Stazione di Rugby, Inghilterra, inizi del Ventesimo Secolo. Un febbricitante passeggero sale su un treno diretto a Euston (Londra). L’ingresso non passa inosservato, nei suoi comportamenti c’è qualcosa di strano, e subito cattura l’attenzione dell’altro viaggiatore presente nello scompartimento che sta leggendo un libro dedicato al sogno. L’opera attira la curiosità di Cooper, così afferma di chiamarsi il nuovo arrivato, che approfitta dell’opera per raccontargli il suo sogno. Dopotutto il viaggio è abbastanza lungo, ci vuole un’ora per giungere alla stazione di Euston, e quello che Cooper sta per raccontargli è davvero singolare. Inizia così la descrizione di una Capri del futuro, all’apparenza un luogo ameno dedito ai piaceri del corpo e dello spirito, una isola-complesso alberghiero collegata a piattaforme marine su cui sbarcano, dagli aerei, i turisti. Ma anche in questo Paradiso terrestre la pace è destinata a durare poco. Cooper, che nel suo lungo sogno durato più notti è un importante personaggio politico di nome Hedon, si trova al centro di un complotto e così l’utopia di un amore e di una pace interiore sono destinati ad infrangersi, travolti da una crudele guerra mondiale, voluta dal dittatore Evesham. Herbert George Wells, scrittore britannico famoso per le sue opere di fantascienza come “L’isola del Dottor Moreau”, ha realizzato con il libro “Un sogno di Armageddon” una nuova, breve ma ugualmente terribile, distopia che ha saputo anticipare con inquietante capacità gli orrori del primo conflitto mondiale. Non può non destare meraviglia la capacità di Wells di aver saputo cogliere (il libro è del 1901) nel bellicismo dell’epoca le prime avvisaglie di un futuro conflitto, la Grande Guerra. Altrettanto profetico il futuro impiego bellico di un mezzo, l’aeroplano, che si sarebbe alzato in volo soltanto nel 1903. Non deve, invece, stupire la scelta di aver ambientato una simile storia un’isola simbolo del turismo elitario dell’epoca: per l’autore simili posti sono luoghi ideali per ambientare tali incubi. E a cento e passa anni dall’inizio del primo conflitto mondiale, Edizioni la Conchiglia ha presentato questo interessante racconto in una pregevole edizione con testo a fronte in lingua originale; una lettura monito per ricordare che in Terra non esistono luoghi dove la guerra non possa giungere, ci si possa sentire al sicuro. E al tempo stesso una denuncia molto avveniristica sugli effetti distruttivi del turismo di massa.
HERBERT GEORGE WELLS
Un sogno di Armageddon
2016, Edizioni La Conchiglia
pp.96, euro 12,00
Prefazione di Riccardo Esposito
Traduzione di Jehanne Marchesi
recensione pubblicata su Leggere.tutti N° 118 Gennaio/febbraio 12018

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