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Gli “Acari ” di Giampaolo Rugo
Giampaolo Rugo, sceneggiatore candidato ai Nastri d’Argento per la miglior sceneggiatura con “Governance – Il prezzo del potere”, ha esordito in grande stile nel mondo della narrativa con “Acari”, edito dalla Neo Edizioni, una raccolta di racconti legati insieme da un file rouge: gli acari, per l’appunto, da cui il titolo dell’antologia.
“Ho cominciato a scrivere dei racconti slegati tra loro, poi ho pensato, da lettore, che sarebbe stato bello se si legassero tra di loro. È una cosa che mi emoziona, quando le storie si incrociano. Per esempio, quando al cinema ti accorgi che il film racconta di una storia legata ad un’altra storia. Così, ho capito che mi piaceva l’idea di legare insieme i racconti a una storia più grande, che potesse emozionare il lettore di più di una normale raccolta di racconti. È quello che sarebbe piaciuto a me leggere”.
Ed è stata effettivamente vincente l’idea di Rugo, che riesce a raccontare storie completamente diverse da loro facendo divertire il lettore, che può, ad ogni racconto, stupirsi nell’incontrare sempre loro, gli acari. Visti qui, in una chiave diversa da quella che ci si aspetterebbe o a cui, magari, farebbe piacere pensare. Infatti, l’autore racconta la vera essenza degli acari, esserini microscopici con cui gli esseri umani condividono gli spazi senza rendersene conto, finanche offrendogli in pasto i propri residui di pelle.
«Quella sabbia conteneva gli acari e altri non meglio precisati batteri prima imprigionati nel materasso. Alcuni suoi colleghi, nel farlo, dicevano che era importante mostrare una faccia disgustata, a sottolinearne la particolare quantità, come se il risultato di quella pulizia fosse qualcosa di inedito e non qualcosa che sarebbe capitato a ogni materasso. Gli acari erano come le feci all’interno dell’intestino, quell’aspirapolvere era come un bisturi che aprendo la pelle all’altezza dell’ombelico mostrava cosa c’era dentro. Non erano necessarie sceneggiate; non in quel caso specifico, di fronte a una donna incinta. Claudia, con quell’aspirapolvere, non stava vendendo un rimedio contro gli acari; stava offrendo l’illusione di poter creare, per il figlio in arrivo, un mondo libero da qualsiasi impurità: un mondo igienicamente perfetto», dal racconto “Bob McAdoo”.
Ecco che, quindi, arrivano gli strani e divertenti personaggi creati da Rugo: la donna più vecchia del mondo, cinica e disillusa; il calciatore mancato che vede la sua vita scorrere all’ombra di un rimpianto malinconico e insuperabile; il disabile che mostra al lettore la vita attraverso i suoi occhi, rendendolo cosciente dello stesso pietismo con cui si tende ad atteggiarsi in certe situazioni; la ex-più-bella-di-tutte che con passare del tempo ha perso la sua bellezza, su cui aveva basato la sua intera esistenza e che adesso, sfiorita, si ritrova a vendere porta a porta aspirapolveri anti-acari. Ed è proprio lei a tenere insieme tutti i personaggi, con i suoi acari.
La scrittura di Rugo è pungente, irriverente, divertente, scorrevole e pulita. Tiene piacevolmente compagnia al lettore che, pagina dopo pagina, storia dopo storia, si scopre sempre più curioso di conoscere il destino dei bizzarri personaggi inventati dall’autore, non senza provare un piccolo sussulto nel ripensare agli acari, ché, dopo aver letto questo libro, non torneranno mai più a essere gli stessi esserini indifferenti di un tempo.
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