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Lo Zibaldone

Firenze tra distopia e ucronia

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di Andrea Coco

Inquinamento dell’aria e dell’acqua, deforestazione, perdita della biodiversità, un clima impazzito, tecnologie dagli effetti imprevedibili, deforestazione, lavori alienanti, tensioni demografiche e sociali minacciano il futuro del pianeta e della specie umana. Intere nazioni sono diventate il bersaglio di eventi disastrosi e ancor di più le città, più deboli perché rappresentano una piccola porzione di uno stato. Ma quante volte nazioni e città hanno corso il rischio di scomparire, di non diventare quelle potenze e quei fiorenti centri culturali che vediamo attorno a noi? Molte volte. Basta conoscere la storia per sapere che sono state le decisone prese in passato a determinare il nostro presente, decisioni a volte prese in modo del tutto casuale oppure incosciente dagli esseri umani. E attorno a questa incertezza, questa precarietà dell’esistenza, Carlo Menzinger ha costruito “Apocalissi fiorentine”, un’antologia di racconti di fantascienza, ambientati nel capoluogo toscano, dove, in ordine cronologico, si ipotizza in chiave distopica e ucronica tutte le volte che Firenze, nel passato, abbia rischiato di finire distrutta (“Montaperti”) o corra tale rischio in futuro (“Collasso domotico”). Perché a volte basta molto poco a per mettere in discussione il lavoro di più generazioni ed è compito di tutti gli esseri umani lavorare assieme per scongiurare disastri futuri. Il testo è arricchito da 48 illustrazioni, realizzate dagli studenti del professor Marcello Scalzo della Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.

AA.VV.

Apocalissi Fiorentine

A cura di Carlo Menzinger

Tabula Fati, 2019

  1. 232, euro 17
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