Lo Zibaldone
Dopo?
di Aldo Onorati
“Dopo?” è la nuova opera della giovanissima scrittrice Cristina Leone Rossi, di cui ho recensito, su queste pagine, il primo romanzo “Non trovo più parole”. E’ nata a Venezia nel 1998, ma vive a Roma. E’ simpatica la sua frase: “più che interpretare la vita preferisco raccontarla”, detta quando ha lasciato la carriera di attrice (è infatti iscritta anche al DAMS, Università del cinema di Roma). Non è fuori “programma” la mia citazione, perché per l’autrice la vita è il più grande film. I protagonisti di questa storia sono due persone che non avrebbero mai sospettato un’avventura: Sonia e Fabio. Però il romanzo deraglia dalla semplice e consueta rotaia binaria, per dirla con una metafora. Infatti, la strada è tutta inglobata in un paesaggio dell’anima, dove le regole sono infrante e la psicologia fa da padrona, in un narrare scarno, veloce, talvota paratattico. Insomma, la novità consiste in questa determinazione di pensiero (e di poetica): per amare ci vuole coraggio.
Ora, secondo me, bisogna stabilire perché questa narrazione è valida, e anche spiazzante (nel senso della sua originalità). A parte che si tratta di una storia d’amore “moderna”, attualissima, nata in rete; quel che mi colpisce è la vigoria della scrittura, personalissima, tagliente, come se l’autrice avesse fretta di giungere a una conclusione. Le frasi sono brevissime, quasi scolpite nel tessuto del sintagma. Il lettore non ha tempo di annoiarsi. Cristina Leone Rossi possiede la qualità e il potere (che credo sia un fatto biologico innato, come lo stile) di catturare il lettore, e di insanguare le righe con significazioni esistenziali, sicché la storia d’amore è storia delle possibilità dell’esistenza. I protagonisti non sono del tutto (e solo) i due innamorati, quanto la “sublimazione” del pensiero, la considerazione sulla vita che Cristina non “predica” ma immette nelle azioni, nelle illuminazioni improvvise d’una frase magari non compiuta, e ne esce fuori una narrativa nervosa, pervasa di critico ottimismo nel senso che la vita da un lato fa da sé, ma dall’altro fa quello che noi vogliamo, se lo vogliamo decisamente. Insomma, è un intrigo concettuale e poetico allo stesso tempo. Si tratta di una “narratrice” di innegabili risorse. Ecco: ho voluto più insistere sulle qualità intrinseche dell’opera che sulla trama, la quale ogni lettore può scoprire da sé. Il critico misura la qualità della bevanda, che in questo caso è un distillato che invita al bis.
CRISTINA LEONE ROSSI
“Dopo?”
Bookabook, 2023
pp. 184, E. 12,00

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