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Dal 10 al 12 settembre al via la 16esima edizione di Babel Festival

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Dal 10 al 12 settembre a Bellinzona ritorna Babel, il Festival di letteratura e traduzione, con
un’edizione senza precedenti: a vent’anni esatti dall’11 settembre 2001 la rassegna sarà
dedicata alla Torre di Babele, il mito che ci parla della perdita della lingua unica e della
confusione di tutte le lingue. Istantaneamente ogni cosa e ogni idea assunsero una pluralità
di nomi: Babel/Babele ascolta la nascita delle diverse lingue, delle contaminazioni tra le
lingue, e la nascita della traduzione.
Babel/Babele osserva le più alte costruzioni dell’immaginazione, i loro crolli e le macerie
mirabolanti: la torre sovradimensionata, simbolo della nostra visione e della nostra
arroganza, venne abbandonata e gli uomini si dispersero sulla faccia di tutta la terra.
L’impero babilonese si estendeva da Babele a un gran numero di stati moderni, tra cui
l’Iraq, l’Iran, il Libano, la Siria, la Palestina e la Turchia, paesi che oggi conoscono fortissime
diaspore, in buona parte connesse a un altro crollo, quello delle Torri gemelle a New York.
Babel/Babele segue la dispersione e la diaspora delle popolazioni e delle lingue, e lungo i
loro tragitti indovina il nostro presente.

 

Il programma di Babel/Babele in sintesi.
Venerdì 10 settembre, nella corte del Convento di Monte Carasso, la serata d’apertura con
Renata Colorni, traduttrice dell’intera opera di Freud e direttrice dei Meridiani, e due
concerti: gli strumenti tradizionali e i ritmi ipnotici e disco del percussionista iraniano
Mohammad Reza Mortazavi e le scintille elettroniche di Camilla Sparksss.
La mattina di sabato 11 settembre, Rete Due trasmette in diretta dal Teatro Sociale: ai
microfoni di Moby Dick, le diaspore linguistiche di André Naffis-Sahely, Ribka Sibhatu e
Maria Nadotti. Nel pomeriggio tre dialoghi tra scrittori straordinari e babelici nelle lingue,
nelle provenienze e nei percorsi: Usama Al Shahmani e Yusuf Yeşilöz, Mathias Énard e
Sinan Antoon, Kader Abdolah e Goffredo Fofi. La sera, la proiezione in anteprima svizzera
di Notturno di Gianfranco Rosi. Domenica 12 settembre, la lettura elicoidale e plurilingue
degli svizzeri cosmopoliti Elisa Shua Dusapin, Stella N’Djoku, Vanni Bianconi e Pascal
Janovjak; la scrittrice siriana Dima Wannous con le sue traduttrici Elisabetta Bartuli e
Cristina Dozio; il percorso verso il Libano con Charif Majdalani; l’eccezionale finale tra-lelingue
con il filosofo, grecista e sinologo François Jullien.

Oltre i confini del festival
-Accanto ai suoi workshop di traduzione, da ben cinque lingue diverse d-all’italiano,
quest’anno Babel lancia L’altra lingua, un progetto di laboratori di scrittura rivolti alle
comunità di immigrati nelle varie aree linguistiche della Svizzera, tenuti da Usama Al
Shahmani, André Naffis-Sahely e Ribka Sibhatu, scrittori che hanno dovuto loro stessi
imparare a raccontare il proprio mondo in una lingua adottiva.
-Babel/Babele ha contribuito alla scoperta e alla traduzione di nuovi autori, e lanciato gli
esordi narrativi in italiano di Usama Al Shahmani, Charif Majdalani, Pascal Janovjak, Vanni
Bianconi, Elisa Shua Dusapin.
-La rivista plurilingue www.specimen.press ha creato un premio di scrittura creativa in
lingua seconda, e pubblica un maxi-dossier sui temi di Babel/Babele con testi in tutte le
lingue, su tutte le lingue.
-Nel corso dell’anno Babel collabora strettamente con un gran numero di partner in Ticino,
in Svizzera e nel mondo, come Storie Controvento che cura gli incontri con gli illustratori il
giovedì 9 settembre a Bellinzona e gli incontri con le scuole, TESS che ha organizzato e
continua a organizzare eventi in tutto il Ticino, e il CiCiBi e il Festival dei diritti umani per
Notturno, l’Associazione Baobab e le Giornate letterarie di Soletta per L’altra lingua, l’Arts
Council, il Poetry Translation Centre e l’English PEN.

Per essere aggiornati sulle novità:
www.babelfestival.com
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