Ciao, Bisteccone

Galeazzi con Maradona nella storica intervista del 1987

di Sandro Capitani

Un atleta, uno sportivo, un giornalista che metteva tutto se’ stesso nelle gare che raccontava in televisione, soprattutto il canottaggio, ed un uomo di spettacolo. Ma sopra ogni cosa una persona simpatica, che non tradiva mai il suo modo d’essere. Ce ne accorgemmo, noi della squadra di calcio dei giornalisti della RAI, creata da Carlo Picone tanti anni fa e per la quale giocammo, con alterne fortune, in tutta Italia e all’estero, una sera a Salerno. Eravamo nel bellissimo stadio cittadino per una partita di beneficenza contro vecchie e nuove glorie locali, condotte dall’allora allenatore della Salernitana Delio Rossi. Galeazzi, per noi tutti Giampiero o meglio “bisteccone”, aveva accettato il nostro invito a dare il calcio d’inizio della gara,indossando una nostra maglietta biancoazzurra extra-extra large fatta confezionare in fretta per lui. Al suo ingresso in campo fu un’ovazione. “Bisteccone” era all’apice della popolarita’ televisiva e la gente lo amava. Lui entro’ velocemente nella parte. Mezzo giro di campo nella zona dello stadio aperta al pubblico, che capimmo più tardi che era accorso soprattutto per lui, parole sentite al microfono per invitare tutti a partecipare alla raccolta fondi in favore di un reparto per l’infanzia del principale ospedale cittadino, e poi battute e facezie varie, in perfetto stile Galeazzi. Disputammo un ottimo primo tempo ed una buona partita, condotti in panchina dell’indimenticabile mister Mario Facco. Nello spogliatoio, alla fine della prima frazione di gioco, Giampiero ci annunciò che ci avrebbe preceduti al ristorante dove inevitabilmente si svolgeva il terzo tempo di ogni partita, quello che ci riusciva meglio. Lo trovammo li’, seduto ad una tavola circolare con altri due tavolini a portata di forchetta, piatti e piattini vuoti intorno, che divorava ogni cosa. Quando ci vide, soddisfatti della buona partita conclusasi con un inevitabile ed onorevole pareggio, smise un attimo di masticare ed esclamo’: “Era ora, finalmente se magna!”.