Lo Zibaldone

“Ci penseremo domani”, l’affascinante romanzo di Stefano Gianuario

Published

11 mesi ago

28 Marzo 2024

Stefano Gianuario presenta la storia di un incontro speciale, di quelli che sembrano decisi dal destino, nel romanzo “Ci penseremo domani”; l’autore, che è anche un giornalista professionista, è alla sua seconda pubblicazione dopo l’opera “Vanilla Scent” (Robin Edizioni, 2017). Il romanzo è narrato attraverso le voci dei due protagonisti – Fabrizio e Jennifer; sono due personaggi molto diversi tra loro ma, nella conversazione che instaureranno pochi minuti dopo essersi incontrati per la prima volta, scopriranno di avere qualcosa di eccezionale in comune: un’affinità elettiva mai provata in precedenza, che li colpirà nel profondo, e anche qualcosa di più (questo particolare, però, sarà rivelato solo alla fine dell’opera). Un altro aspetto che li lega è che entrambi sono giunti a un bivio delle loro esistenze, sebbene in tempi e modi molto diversi; Fabrizio ha sessant’anni ed è da poco andato in pensione volontariamente, dopo essere stato un presentatore televisivo e aver ideato e condotto per tanti anni un programma sul calcio: ora non sa più chi è, né cosa farà della sua vita. Jennifer ha trent’anni ed è una barista; non era il suo sogno però: lei voleva fare la fumettista e si era recata a Berlino per realizzarlo, per poi tornare in Italia sconfitta, con tanta amarezza e con la sensazione di non avere più un futuro davanti. Entrambi i personaggi, però, nonostante il momento di crisi vogliono comunque provare a rialzarsi; ancora non sanno che sarà una semplice serata a spingerli a cambiare e a migliorarsi: Fabrizio entra infatti nel bar dove lavora Jennifer, e iniziano immediatamente a chiacchierare, tanto che lei quasi si scorda di essere sul posto di lavoro – «Da che avevamo iniziato a parlare non riuscivo a staccarmi, la conversazione era così naturale, anche sugli aspetti più delicati; fluiva tutto senza ostacoli, sentivo che avrei potuto raccontare ogni vicenda, spiegare ogni mio stato d’animo e sarei stata capita, compresa, accolta. Avrei trovato quella voce calma e profonda a dire la parola giusta, quella mano calda e per niente esitante a sfiorarmi con fermezza e delicatezza nella stessa misura, o ancora quella risata così esagerata a riportarmi il sorriso». Stefano Gianuario mette in scena l’incontro tra due anime affini, in cui non c’entra niente l’attrazione fisica ma solo quella mentale; è bello perdersi nei dialoghi tra Fabrizio e Jennifer, nel loro svelare lentamente i segreti del loro cuore, e veder rinascere, ora dopo ora, la loro speranza in un futuro migliore.