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Lo Zibaldone

Celestina, il mistero del volto dipinto

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Intervista a Marco Scardigli , autore di Celestina, il mistero del volto dipinto

di Laura Orsolini

 

Scrittore di saggi storici, ha insegnato storia coloniale all’università di Pavia, ricerca i fatti della grande storia anche attraverso le piccole storie dei suoi ignari protagonisti: raccoglie lettere, aneddoti e racconti per ricostruire i fatti realmente accaduti nel passato. Ci parlerà di Celestina, il mistero del volto dipinto, un romanzo edito da Mondadori.

1)   L.O. Signor Scardigli, quali sono le caratteristiche che deve avere un libro per avere “diritto” di essere pubblicato?

M.S. Francamente non l’ho ancora capito. Credo che in primo luogo ci sia l’idea di base: deve essere accattivante e catturare l’attenzione dell’editore. Scrittura e personaggi sembrano un gradino sotto.

 

2)   L.O. “Celestina, il mistero del volto dipinto”. Le chiederei di fare una sinossi della storia, in modo da evitare che io “spoileri” più di quanto lei non voglia far sapere…

M.S. È la storia di tre personaggi perdenti: un ufficiale dell’esercito dedito al bere, un delegato di polizia bravo e intelligente, ma senza appoggi e raccomandazioni in quanto arriva dall’orfanotrofio; infine una bella sartina con sulle spalle un compagno ubriacone e dedito al gioco. Poi c’è l’omicidio di una prostituta, trovata seminuda e con il volto dipinto di nero, che in qualche modo, piano piano coinvolge i tre personaggi e alla fine diventa un’occasione per cambiare i destini.

 

3)   L.O. “Celestina” è ambientato a Novara, con qualche scena sul Lago Maggiore, viene citata l’Isola bella e l’Isola dei Pescatori e Stresa. In questa storia la nebbia e il freddo la fanno da padrone. Così come la nebbia nasconde e il freddo si insinua, anche i personaggi di Celestina sono ciechi, annebbiati e freddolosi. Man mano che la vicenda si dipana, hanno un’involuzione e scoprono piano piano quello che non vedevano (o che non volevano vedere) e si riscaldano col tepore della stufa, invece che patire quel freddo pungente che entra nelle ossa. Che ruolo hanno, in Celestina, la nebbia e il freddo? La mia analisi è errata?

M.S. Credo che quando si scrive sia in un certo senso naturale collocare i personaggi in uno scenario coerente con il racconto e quindi sicuramente c’è un nesso tra il periodo invernale e il periodo difficile dei personaggi, ma non è stata una scelta ragionata. Anche perché lo spunto del libro è una storia vera e la Celestina Ragazzi della realtà venne uccisa a novembre.

4)   L.O. I pettegolezzi di paese sono presi molto in considerazione da chi svolge le indagini per capire chi ha ucciso Celestina, prostituta d’alto bordo. Quali sono i pregi che offre un paese piccolo come Novara per raccontare un omicidio e le indagini per la scoperta del colpevole? Quali i difetti?

M.S.Una grande città o qualche altro luogo celebre rappresentano terreni più facili da usare, più ricchi di spunti. Ma la piccola città, proprio per la sua dimensione di microcosmo permette di controllare maggiormente i personaggi e “giocarci” più facilmente.

 

5)   Il capitano dell’esercito Otto Staffel, il delegato alla pubblica sicurezza Deodato Marchini, il maresciallo De Majo. I veri eroi di un giallo sono coloro i quali riescono a srotolare il gomitolo e ritrovare il bandolo della matassa. La cosa bella è che i suoi personaggi hanno cuore e anima, sono disillusi della vita che stanno conducendo. Comprendono perfettamente che il destino è stato ingiusto con loro, vuoi per un verso, vuoi per un altro. Nonostante tutto però hanno un barlume di speranza che le cose possano cambiare e cambiare in meglio.  Qual è il sentimento che provate per i suoi eroi? Chi è il personaggio preferito del suo romanzo?

M.S. In effetti l’anima che mi sono trovato a dare ai personaggi è quella di chi lotta contro un fato avverso. Volendo, si può anche intravedere una traccia nascosta: il dubbio se il destino individuale sia costruito unicamente dalle persone oppure abbia anche una componente di sorte o di predestinazione. Non ho personaggi preferiti: un debole certo per la sarta, Ernestina, ma probabilmente perché un autore maschio mette più emotività a tratteggiare personaggi femminili. Quasi un piccolo innamoramento.

 

Intervista rapida:

Nome: Marco

Cognome: Scardigli

Rimpianto: pochissimi

Cantante preferito: da giovane Guccini, oggi Van de Sfroos

Che libro avrebbe voluto scrivere?

Non so: forse tutti i Maigret.

Perché scrive?

Perché non sono molto bravo a parlare

Preferisce scrivere saggi storici o romanzi?

Sono due cose differenti. La narrativa è senz’altro più appagante per la vanità, ma la storia è un’amante profonda, che sa ripagare le attenzioni che le si danno.

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