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Lo Zibaldone

Arditi Contro

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di Andrea Coco

Roma 1919: la guerra è finita da poco, ma l’Italia è tutt’altro che pacificata. Non c’è solo il problema dei reduci e delle difficili trattative di pace che non avrebbero soddisfatto nessuno. C’è nel Paese un clima molto teso, come se una rivoluzione fosse imminente, su imitazione di quanto avvenuto nella neonata Unione Sovietica. E soprattutto ci sono loro, gli Arditi.

Truppe scelte del Regio Esercito italiano, si erano distinte per azioni eroiche e per un carattere ribelle e anticonformista, più di tutti gli altri combattenti avevano confidato in un cambiamento politico del Paese, troppo legato al mondo liberale di fine Ottocento. Nel loro caso, tuttavia, non si erano lasciati condizionare dagli eventi, semmai avevano deciso di passare all’azione, pur cambiare con la forza un’Italia ancora troppo giolittiana. Ma quasi subito si erano divisi sugli obiettivi da perseguire, dando rispettivamente vita al Fascio di combattimento romano e agli Arditi del Popolo, e così tra il 1919 e il 1923 la Capitale diventa il principale campo di battaglia dei due schieramenti ormai polarizzati su fronti opposti.

Il libro Arditi contro di Andrea Augello, senatore della Repubblica, autore di studi e ricerche sulla letteratura cortese, parla di una pagina poco nota della nostra storia, descrivendo con cura gli scontri a tutto campo avvenuti tra le due parti in un periodo che precede l’avvento del fascismo. Un lavoro compiuto utilizzando i documenti e i rapporti della Questura e dei Carabinieri di quegli anni, fonti archivistiche e contributi provenienti dalla memorialistica.

Tutto inizia nei primi mesi del 1919 quando attorno a Mario Carli, giornalista e poeta futurista, si raccoglie un gruppo di giovanissimi ex combattenti provenienti dal corpo degli arditi, ma è con il corteo degli studenti “nazionalisti” dei licei Tasso, Visconti e Mamiani che incominciano gli scontri tra le opposte fazioni e le forze dell’ordine. E’ il 24 maggio del 1920 e per celebrare l’anniversario dell’entrata in guerra, un centinaio di studenti si raduna sulle scale del palazzo delle Esposizioni a Roma, solati e agenti sparano sulla folla e per terra rimangono otto morti e ventitré feriti. E questo triste evento rappresenta l’inizio dei “primi anni di Piombo a Roma”, una stagione tragica che si ripresenterà negli anni settanta, quando negli schieramenti opposti si ritroveranno proprio i figli e nipoti dei protagonisti di questo tumultuoso periodo.

 

ANDREA AUGELLO

Arditi contro. I primi anni di piombo a Roma 1919-1923

Ugo Mursia Editore, 2017

pp. 360, euro 18,00

Prefazione a cura di Gianluca Di Feo

 

Recensione pubblicata su Leggere:tutti N° 115 Ottobre

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