Lo Zibaldone

Anna Maria Lella torna in libreria con il romanzo “Una famiglia normale”

Published

2 settimane ago

21 Novembre 2024

“Una famiglia normale” di Anna Maria Lella non è solo un thriller psicologico ma è un’opera che interroga, provoca e invita a una profonda riflessione sulla fragilità dell’esistenza umana e sulle scelte che possono portare a conseguenze devastanti. L’autrice, laureata in giurisprudenza, ha studiato scrittura e criminologia e con questo libro si presenta come una narratrice capace di esplorare le pieghe più oscure dell’animo umano. “Una famiglia normale”, ispirato a una strage reale avvenuta nel Nord Italia nei primi anni Duemila, ci accompagna in un viaggio inquietante attraverso le ombre della psiche giovanile riportando alla luce una storia agghiacciante che solleva domande profonde. La protagonista del romanzo è Elisa, una ragazza che vive apparentemente una vita da sogno a Milano, circondata da una famiglia impeccabile e da un contesto sociale di successo. Tuttavia, nelle pieghe di questa esistenza ideale si nasconde una tensione crescente che progressivamente avvolge l’adolescente e la conduce verso il baratro. “La mia mente abbandona il presente e torna indietro negli anni. Rivedo quelli trascorsi con la mia famiglia. Alla luce del presente, quelli rappresentano un passato da buttar via. Immagino un’infanzia incantevole fatta di giochi, di dolci e di giardini e castelli fatati. Ho eclissato il grigio di quegli anni. Parlavo e ascoltavo poco. Non piacevo a nessuno e avevo qualche difficoltà a conciliare la mia vita con quella dei miei compagni. Passavo interi pomeriggi davanti alla televisione e non amavo leggere. Quando penso al mio passato ho dei buchi di memoria, molto di esso è svanito nella mia mente. Ricordo la malinconia, quella che ti prende la domenica quando pensi che domani è lunedì e devi svegliarti presto per andare a scuola. Mio padre fingeva di essere buono con me, ma era buono solo con mio fratello Gabriele. La mamma simulava di avere cura di me, colmandomi di ciò di cui non mi importava nulla: vestiti che piacevano a lei; libri che non ho mai letto; scarpe femminili, che di femminile non avevano nulla se non il tacchettino che non si usa più” racconta la scrittrice attraverso il personaggio di Elisa ormai adulta. Anna Maria Lella riesce a catturare l’attenzione del lettore e a trasmettere l’evoluzione inquietante dei pensieri della protagonista che sfociano in una spirale di paranoia e riflessioni distorte. La narrazione è arricchita dalle competenze dell’autrice che le consentono di esplorare le dinamiche psicosociali che portano un giovane a compiere atti estremi. Le emozioni di Elisa, che si mescolano a inquietudini inespresse e pulsioni oscure, rappresentano un disarmante specchio della società, in cui perfette facciate possono nascondere anime spezzate.