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Alda Merini, a 10 anni dalla morte Milano le intitola un ponte sul Naviglio
Alda Merini era una poetessa di un’intensità straordinaria. Ha tradotto in poesia un’esperienza di vita dolorosa e spersonalizzante e proprio attraverso il mutamento prospettico del proprio universo la poetessa ha, non solo riacquistato la dignità perduta nel corso delle devastanti cure cui è stata sottoposta in clinica psichiatrica, ma ha acquistato un’espressività matura e profonda che lascia riflettere su quanto il dolore abbia poteri plastici.
Era libera. Libera di raccontare se stessa, le cose che vedeva, le persone che l’aiutavano o l’amavano e lo faceva senza filtri. Con le sue parole ha offerto un modo diverso di vedere l’infinito, l’ignoto, l’assenza, e tutte le suggestioni che fanno parte del mistero ultimo della vita. Un mistero che forse guarderete con occhi diversi, dopo aver letto le sue poesie. Da troppo tempo la sua assenza si fa sentire violentemente ed ogni anno che passa il vuoto è sempre più incolmabile. Milano si accinge a celebrare il decimo anniversario della scomparsa di Alda Merini, avvenuta il primo novembre 2009, con una serie di iniziative in diversi luoghi della città, al fine di mettere in luce la personalità eclettica e dirompente della poetessa milanese. L’iniziativa più fortemente simbolica sarà la cerimonia di intitolazione del ponte sul Naviglio Grande vicino alla casa di Ripa di Porta Ticinese in cui la poetessa ha vissuto a lungo.
Promosso e coordinato da Comune di Milano|Cultura e Associazione Alda Merini, il programma è realizzato in collaborazione con Associazione Casa delle Artiste, Casa Museo Boschi-Di Stefano e Comune di Brunate. Le iniziative proseguiranno fino al 18 novembre, ma il programma ha già preso il via lo scorso 2 ottobre con l’inaugurazione della mostra ‘Alda Merini e Alberto Casiraghy. Storia di un’amicizia’, ideata e curata da Andrea Tomasetig e dedicata all’intenso sodalizio intellettuale e umano tra Alda Merini e il tipografo-poeta-artista-editore Alberto Casiraghy.
Il 28 e 29 ottobre, presso la Sala Napoleonica dell’Università degli Studi, si svolgerà il Convegno dal titolo ‘Io sono una città nera/e una rondine notturna. Alda Merini, poeta di Milano’, il primo a lei dedicato con relazioni di autorevoli studiosi e tavole rotonde, promosso dall’Università degli Studi e dall’Associazione Alda Merini con il contributo di Regione Lombardia. Nel giorno dell’anniversario della morte, il 1° novembre, la Casa delle Arti-Spazio Alda Merini organizza una serie di iniziative: l’inaugurazione di Alda: tratti e ritratti, esposizione collettiva di opere pittoriche e scultoree dedicate ad Alda Merini, un reading e, per finire, una ‘fiaccolata poetica’ fino al Ponte sul Naviglio, luogo simbolo della sua esistenza e della sua poesia.
Il 5 novembre, nel chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro di via Rovello, si terrà la Maratona Merini organizzata dall’Associazione Alda Merini in collaborazione con il Piccolo Teatro; e l’inaugurazione della mostra Genio e poesia. Alda Merini nelle immagini di Giuliano Grittini, l’amico fotografo che ne ha colto l’anima in moltissime foto-ritratto.
L’inaugurazione del ponte Alda Merini avverrà invece il 6 novembre alle 10.30, con l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
Le celebrazioni del decennale Alda Merini si concluderanno nella Chiesa di San Marco il 18 novembre con un nuovo allestimento del suo Poema della croce, opera sacra per voce solista, coro e orchestra, regia di Beppe Menegatti e scenografie di Henry Timi, organizzato dall’Associazione Alda Merini con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano. Accanto a Giovanni Nuti, interprete e compositore delle musiche, Carla Fracci, nel ruolo di Maria, reciterà e danzerà con étoile del Teatro alla Scala e giovani ballerini in una serata benefica a favore di AIM, Associazione Italiana Miastenia-Amici del Besta e LISM, Lega Italiana Sclerosi Multipla.
Vicino all’ingresso della sua casa sui Navigli dal 2010 c’è una targa che la ricorda: “Ad Alda Merini, nell’intimità dei misteri del mondo”. Questa era Alda.
Caterina Lucia
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