Case Editrici
Akkuaria, dinamica realtà editoriale e culturale catanese
di Niccolò Lucarelli
Catania, splendida città dal nobile retaggio storico e culturale, ospita dal 2001 Akkuaria, un’associazione culturale che è anche casa editrice, fondata da Vera Ambra e che non persegue fini di lucro ma ha l’obiettivo di proporsi come mezzo di interscambio artistico-culturale per produrre “partecipazioni significative e spazi fisici dove poter arricchire e scambiare il proprio bagaglio culturale”. A venti anni dall’inizio di quest’avventiura, la fondatrice racconta a Leggere.Tutti l’attività che porta avanti con passione.
Fondare una casa editrice non è impresa da poco. Akkuaria, però, si propone anche come una sorta di circolo culturale. In sintesi, come e su quali fronti opera questa realtà?
L’idea di fondare all’interno della nostra Associazione un ramo dedicato all’editoria nasce nel 2004 sulla base di una mia esperienza personale. Al tempo in cui avevo realizzato la mia prima raccolta di poesie un editore, di là dei bei elogi ala mia scrittura, mi chiese una cifra talmente spropositata che giurai che con quella cifra avrei io stessa pubblicato i miei libri e quelli degli altri che come me brancolavano nel buio della categoria “esordienti”. Difatti la maggioranza degli autori scelti sono tutti esordienti.
Come sceglie i suoi autori? Cosa vuole trasmettere, tramite i loro libri, ai suoi lettori?
La realtà editoriale di Akkuaria si basa principalmente su Autori che hanno “qualcosa da raccontare” anche utilizzando la fantasia – che è solo una maschera per nascondere i propri disagi. Da parte mia ritengo che la scrittura è una forma catartica di guarigione e in quanto tale la incoraggio… non c’è la velleità di diventare “famosi” ma invece c’è quella di aver fatto qualcosa che gratifichi interiormente la persona che ha scritto. La condivisione dei valori della vita è il vero collante tra autore e lettore. L’esperienza di una singola persona può essere d’aiuto a tanti. A parte questa prerogativa, i progetti editoriali che curo per l’associazione Akkuaria mirano soprattutto a far emergere la personalità dell’Autore e non omologarlo in cliché che prevedono “forme perfette di scrittura”. Tendo più che altro a far correggere i difetti e non a eliminarli. L’immediatezza di una buona lettura è data anche dalla semplicità di un linguaggio non troppo forbito e distante dalla quotidianità. Molti pensano di fare “cultura” utilizzando nella loro scrittura magari delle forme arcaiche, io sono del parere che non si può costringere un lettore a leggere con il vocabolario a fianco…
La letteratura al femminile è uno dei capisaldi di Akkuaria. Come vede, questa variegato mondo? Quali fermenti lo animano?
Il mondo delle donne è un universo intero in cui spaziano i sentimenti. Stranamente la loro creatività sboccia dopo un trauma violento che li capovolge e l’arte in genere diventa la leva che le rimette in piedi e le aiuta a superare gli ostacoli. Iniziare una nuova vita a partire dalle pagine di un libro è fondamentale.
Difatti le storie che sono raccolte nella letteratura al femminile affrontano maggiormente il rapporto con i familiari: padri, mariti e figli sono i soggetti più presenti. Di conseguenza, attraverso la scrittura, affrontano a cuore aperto i drammi che hanno causato ferite profonde nelle loro vite. Certamente la scrittura non le guarisce ma quanto meno aiuta a comprendere e ad accettarle. Ce n’è una particolare, di cui ho raccolto e scritto in prima persona la sua storia, che ha perdonato e riappacificato il rapporto con la madre, causa dei suoi drammi, e superato l’odio del figlio che l’ha rinnegata per oltre trent’anni. Credo che quest’ultimo sia stato il risultato migliore di tutta una vita che ho dedicato alla scrittura.
Lei ha anche una collana di storia militare, una tematica non troppo comune nella cultura del nostro Paese. L’ha voluta come omaggio ai tanti siciliani che nelle due guerre mondiali, e non solo, si sono sacrificati per l’Italia?
Il proposito della collana è nato a seguito della nostra adesione al progetto del Governo Italiano che qualche anno fa si è impegnato a celebrare il centenario della prima guerra mondiale. L’idea di raccogliere memorie riguardante questo avvenimento ci ha messo tutti all’opera e da ciò scaturirono diverse pubblicazioni che raccolgono storie di tutte le regioni. Personalmente ho raccolto in un romanzo, liberamente ispirato alla vita di Salvatore Damaggio, solo per restituire “ai giorni nostri” un esempio mirabile di amor patrio.
In linea generale, come giudica oggi lo stato del mondo dell’editoria in Italia? Quali gli effetti della crisi, quali interventi a favore dei piccoli editori crede siano necessari?
Per rispondere a questa domanda ci vorrebbe un intero trattato e non si giungerebbe ad alcun risultato. Il mondo dell’editoria ha un solo handicap: sempre meno appassionati alla lettura. Magari quelli che leggono lo fanno perché spinti dal “nome” o dalla pubblicità. Molto probabilmente la crisi che ha investito il mondo intero ha favorito la lettura e non danneggiato. I piccoli editori sono sempre lasciati a se stessi… nessuno si occupa di loro né del prezioso lavoro che svolgono in silenzio e senza il quale piccoli gioielli non verrebbero mai alla luce.
C’è un libro che è particolarmente fiera di aver pubblicato?
Catania alla scoperta della catanesità in forma di parole è il risultato del periodo di isolamento dovuto al Covid, inizialmente nato per gioco, per lasciare alle mie due nipoti una traccia del passato glorioso che è la storia della nostra Città… Ma alla fine, è venuto alla luce un volume di 400 pagine che raccoglie testimonianze lontane e recenti e che, a essere sinceri, ha raccolto consensi e apprezzamenti notevoli, tant’è che mi hanno invogliato a continuare a parlarne ancora. E infatti è in preparazione il secondo volume, che sarà specificatamente dedicato al territorio e alla creatività che contraddistingue i catanesi.
www.akkuarialibri.com
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