Lo Zibaldone - Recensioni
Mistica e poesia nella prosa di María Zambrano. Sui “Chiari del bosco
Con Mistica e poesia nella prosa di María Zambrano. Sui “Chiari del bosco”, Francesco Roat propone una lettura limpida e appassionata di uno dei testi più enigmatici e affascinanti della filosofa spagnola. Il saggio nasce dal desiderio di comprendere come, nella scrittura zambraniana, la mistica e la poesia si fondano in un’unica esperienza conoscitiva, capace di trasformare il pensiero in atto poetico e la parola in rivelazione. Roat si muove con discrezione e rigore all’interno di Chiari del bosco, il libro in cui María Zambrano esplicita più chiaramente la sua idea di “ragione poetica”, quella forma di pensiero che non contrappone ragione e sentimento, ma li riconcilia in una nuova via di accesso all’essere.
Fin dalle prime pagine, il saggio mostra la volontà di restituire Zambrano al suo spazio naturale: quello di una filosofa che scrive come una poetessa e di una poetessa che pensa come una mistica. La sua prosa, osserva Roat, non argomenta: evoca. Non convince, ma invita. È una parola che apre varchi, che cerca la luce nell’ombra e che si muove, come l’anima errante della tradizione mistica, tra il silenzio e la rivelazione. L’immagine dei “chiari del bosco”, che dà titolo all’opera, è letta dall’autore come una metafora dell’esperienza interiore: radure improvvise in cui l’essere si disvela, frammenti di luce che interrompono l’opacità del pensiero discorsivo e permettono di intravedere il reale nella sua trasparenza.
Roat segue con attenzione il cammino zambraniano, mettendo in rilievo l’eredità mistica di San Giovanni della Croce e, insieme, la radicale modernità della sua scrittura: in Zambrano la ricerca di Dio si traduce in un’esperienza del limite e della fragilità, dove il sacro non è più trascendente ma immanente, non lontano ma vicino, quasi respirabile. Nel saggio si insiste su questo punto: il pensiero poetico della filosofa spagnola non è evasione lirica, bensì una forma di conoscenza che si compie nell’intuizione e nella risonanza emotiva. In questo senso, la “ragione poetica” è una via alternativa alla ragione astratta dell’Occidente: un pensare che sente, un sentire che pensa.
Uno dei maggiori meriti del libro è la chiarezza con cui Roat riesce a tradurre la complessità del linguaggio zambraniano in un discorso leggibile e coinvolgente, senza banalizzarlo. La sua scrittura accompagna il lettore dentro un testo difficile, pieno di pause e di chiaroscuri, ma lo fa con passo sicuro e sensibilità letteraria. La competenza filosofica dell’autore si unisce a un senso poetico autentico: la sua analisi è al tempo stesso critica e contemplativa, precisa nei riferimenti ma capace di rispettare la dimensione ineffabile dell’esperienza mistica. Le citazioni da Zambrano non sono semplici esempi, bensì momenti di dialogo vivo: la voce della filosofa e quella del suo interprete si rispondono, costruendo una trama di corrispondenze e risonanze.
Forse, in alcuni passaggi, il discorso si fa denso e richiede al lettore una certa familiarità con la filosofia del Novecento; e si potrebbe desiderare un maggiore confronto con altre opere della pensatrice, come Verso un sapere dell’anima o I beati, o con figure affini come Simone Weil o Edith Stein. Ma queste non sono vere mancanze: piuttosto, indizi della scelta di Roat di restare dentro il “bosco” zambraniano, esplorandone le radure con fedeltà e attenzione.
Nel suo insieme, Mistica e poesia nella prosa di María Zambrano è un libro che unisce precisione e leggerezza, erudizione e grazia. Offre una chiave di accesso privilegiata a un’opera capitale del pensiero contemporaneo e, allo stesso tempo, una riflessione più ampia sulla possibilità di un sapere che nasca dall’esperienza poetica. Roat riesce a mostrare come la mistica e la poesia, lungi dall’essere margini del pensiero, ne rappresentino forse il suo cuore più vivo: quello capace di tenere insieme la parola e il silenzio, la conoscenza e l’abbandono, l’ombra e la luce.
Un saggio denso ma scorrevole, rigoroso e partecipe, che non si limita a commentare Zambrano ma la fa risuonare dentro il lettore. Un libro che invita, in definitiva, a entrare nel bosco della sua prosa non per orientarsi, ma per perdersi consapevolmente nella luce che, tra gli alberi, a tratti si apre.
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Francesco Roat, Mistica e poesia nella prosa di María Zambrano. Sui Chiari del bosco, Le Lettere, pagg. 158, € 19,00