Lo Zibaldone - Recensioni
“Assassinio all’Arena”: un giallo leggero nel pieno della stagione lirica di Verona
“Assassinio All’Arena” di Antonia Montenovesi edito da Solferino (253pp., 18 Euro), si rivela un mistery piacevole e ben ambientato, perfetto per chi cerca una lettura senza troppi grattacapi intellettuali. Il romanzo offre un’evasione nel cuore dell’estate veronese, sfruttando il fascino e gli intrighi dietro le quinte del mondo della lirica. Pur non entrando nel pantheon dei gialli indimenticabili, la sua scrittura è solida e l’atmosfera decisamente riuscita.
La trama si sviluppa attorno a un evento drammatico quanto scenografico: un omicidio scuote l’ambiente dorato e ipercompetitivo dell’Arena. La vittima, Sibilla, primadonna indiscussa della stagione lirica, viene trovata morta nel suo camerino in circostanze misteriose, trasformando il palcoscenico in una scena del crimine. L’autrice ci guida attraverso le indagini, esplorando le gelosie tra artisti, le faide e i segreti che si nascondono dietro gli sfarzosi costumi di scena, mostrandoci che in verità tutti – dal direttore d’orchestra all’ultimo figurante – potrebbero avere un movente. Il romanzo sorprende però per un elemento inedito di novità: il piccolo cagnolino di Sibilla, Alfi – affidato alle cure della sartoria del teatro e dell’attrezzista Martina, sua dogsitter da settimane – diventa un protagonista a tutto tondo, io narrante di alcuni capitoli e figura cardine per l’evoluzione del caso.
Al primo omicidio ne farà seguito un secondo e, a breve distanza, un terzo, rendendo le indagini assai complicate.
Il vero pregio del libro è la sua scorrevolezza. La narrazione è fluida e il ritmo è calibrato per accompagnare il lettore in modo rilassato fino alla risoluzione dell’intricato caso. I personaggi sono disegnati con la giusta dose di eccentricità e colore, funzionali a popolare questo microcosmo operistico. La bellezza di Verona, descritta con affetto tra un’indagine e l’altra, costituisce una vera e propria location aggiunta, rendendo la lettura visivamente appagante.
“Assassinio all’Arena” è un titolo che mantiene le sue promesse: offre un buon intrattenimento e un pizzico di glamour investigativo. Non si propone come un’opera che rivoluzionerà il genere, e forse è proprio in questa onesta semplicità che trova il suo equilibrio.