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Saggi

William Faulkner – Scritti, discorsi e lettere

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di Giovanni Graziano Manca

Da che mondo è mondo, la lettura delle opere dei grandi della letteratura mondiale (talmente grandi, talvolta, da poter essere definiti classici senza tempo), consente a chi legge libri di conferire maggior spessore alla propria esperienza di lettura. Ciò si verifica certamente quando si leggono opere di scrittori come William Faulkner. Nel complesso delle opere che costituiscono il lascito letterario del grande romanziere USA (autore di libri come “La paga dei soldati”, “Zanzare”, “Assalonne, Assalonne” e “Scendi, Mosè”), potremmo forse  considerare come opere minori i saggi, discorsi, introduzioni, recensioni letterarie e teatrali e lettere pubbliche riproposte di recente in questo libro dell’editore Il Saggiatore. E tuttavia, anche a voler trascurare il fatto che anche questi scritti quasi sempre presentano i caratteri dell’inarrivabile maestria letteraria del nostro, è quando si volesse indagare sulla cifra umana, sui molteplici aspetti della personalità unica e sull’intima essenza di uno dei più rappresentativi narratori statunitensi del Novecento che tali documenti si rivelano veramente preziosi. Sappiamo per esempio come Faulkner fosse legato al Sud degli States (era originario di New Albany, piccola città dello stato del Mississipi); nel primo dei saggi presentati nel volume Faulkner conferma il suo amore sviscerato per i suoi luoghi di origine: “La bellezza – spirituale e fisica – del Sud risiede nel fatto che per esso Dio ha fatto molto e l’uomo molto poco. Ecco perché ringrazio gli dei, se esistono: avendomi dotato di radici ben salde in questa terra, ogni contatto con i poeti contemporanei mi è precluso, se non tramite la parola scritta.” Assai indicativo del Faulkner pensiero (il brano sarebbe da leggere anche pensando ai problemi e agli eventi odierni che angustiano e coinvolgono l’uomo d’oggi) quanto lo scrittore afferma nel discorso di accettazione del Nobel per la letteratura (una pagina irrinunciabile, una di quelle che più ci hanno fatto amare questo libro): l’uomo “è immortale, non perché è il solo fra le creature a possedere una voce inestinguibile, ma perché possiede un’anima, uno spirito capace di compassione e sacrificio e sopportazione. Il dovere del poeta, dello scrittore, è di scrivere di queste cose. È suo privilegio aiutare l’uomo a resistere, facendone più leggero il cuore, ricordandogli il coraggio e l’onore e la speranza e l’orgoglio e la compassione e la pietà e il sacrificio che hanno dato gloria al suo passato.” Di William Faulkner (1897–1962), insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1949, è ben nota la varietà della scrittura. Il curatore del libro, James B. Meriwether, spiega in introduzione come la straordinaria varietà del Faulkner romanziere sia rintracciabile in scala ridotta anche nella prosa non narrativa e quanto del grande narratore che conosciamo si possa scoprire dall’analisi di scritti come quelli inseriti in questa antologia.

William Faulkner – “W. F. – Scritti, discorsi e lettere” – 324 pagg., euro 24 – Il Saggiatore, Milano 2022.

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