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Vivere lentamente ci salverà

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L’accelerazione degli ultimi decenni ha prodotto un danno all’ambiente e alle risorse del pianeta che ha influito negativamente sull’esistenza degli uomini. Ha generato squilibri ecologici, ambientali, di nutrizione e di riproduzione.

 

La lentezza come filosofia di vita è un modo per ripensare al nostro pianeta, alla nostra esistenza quotidiana, al futuro delle nuove generazione e al benessere in generale.

Il concetto è semplice e immediato, l’uomo in qualsiasi parte del mondo viva può farlo in maniera slow ovvero con la calma e la rilassatezza della tartaruga.

Anche perché è dimostrato che si riesce a fare tutto e bene anche senza i ritmi forsennati imposti dalla nostra società, guadagnandoci in salute e benessere e soprattutto che muoversi velocemente e freneticamente non ci rende né più bravi, né più felici e né più ricchi.

Se a questo si aggiunge il fatto che vivere velocemente è del tutto antiecologico e discriminante nei confronti di soggetti più deboli o in difficoltà si comprende quanto la filosofia della lentezza può migliorare la qualità della vita di tutti.

A spiegare meglio e dettagliatamente l’importanza della vita vissuta con calma è Maria Novo, titolare della cattedra per l’Unesco presso la facoltà di Educazione ambiente e Sviluppo sostenibile presso l’Università di Madrid che con il suo libro Vivere slow sta contagiando positivamente soprattutto le nuove generazione che vedono in questa filosofia esistenziale una sorta di nuova promessa per la terra e per i suoi abitanti.

La fretta e l’accelerazione che ha caratterizzato il mondo e ogni aspetto della vita umana negli ultimi decenni ha prodotto infatti un danno all’ambiente e alle risorse del pianeta che ha influito negativamente sull’esistenza degli uomini. Ha generato squilibri ecologici, ambientali, di nutrizione e di riproduzione. Il vivere di fretta desiderato e voluto dalla società del benessere occidentale ha finito così inevitabilmente per espandersi e contagiare anche quella parte del mondo che ancora nello slow manteneva ritmi e abitudini, creando disagio e stress così in ognuno dei continenti della terra. Maria Novo con il suo bellissimo lavoro, edito in Italia da Feltrinelli ha provato a spiegare l’apologia della lentezza e la necessità per tutti di cambiare ritmo, di avvicinarsi al nostro orologio biologico e vitale e di provare a uscire dalla schiavitù della catena di montaggio imposta dalla filosofia della velocità. La scrittrice ed ecologista militante però ha anche il merito di avere fatto nascere il buona parte dell’Europa gruppi di sostenitori e di ambientalisti che fanno della divulgazione del vivere slow una vera missione per la salvaguardia del pianeta e degli esseri viventi.

Giornate della lentezza, eventi internazionali, reading e iniziative ecosostenibili e di educazione ambientale vengono organizzati ogni anno proprio con lo scopo di diffondere e far conoscere l’importanza del vivere slow, anche attraverso “comandamenti” da seguire nello svolgimento delle azioni e delle pratiche quotidiane, in cucina, dedicandosi ai proprio interessi preferiti. Rallentare il ritmo e vivere slow sarà l’unica carta vincente in nostro possesso per il prossimo futuro.

Antonia Dal Sambro

 

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