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Vetrina. Per allontanare l’ansia e riflettere con leggerezza
Basta capire quale è il momento che stiamo vivendo e potremo trovare libri e scrittori di cui avete bisogno. Ve ne proponiamo alcuni: Andrea Camilleri con Una voce di notte, Paolo Cognetti con Sofia si veste sempre di nero, Andrea Vitali con Regalo di nozze, Erri De Luca con La doppia vita dei numeri, Ian McEwan con Miele, David Grossman con Caduto fuori dal tempo.
di Francesca Scaringella
I libri spesso aiutano a vivere meglio. Sono antidepressivi naturali, molto spesso allontanano l’ansia e sono capaci di creare empatia con il lettore. Leggere è un ottimo modo anche per sconfiggere i propri timori, per mantenere la testa occupata e riflettere. Certamente è utile essere spensierati, ma perché no, un libro può anche avvicinarci ad argomenti difficili, a quei temi ostici, dolenti che segnano le esistenze. Alcuni scrittori coraggiosamente si inabissano nei meandri di quesiti che possono far male, altri invece sfiorano le nostre emozioni raccontando le vite con leggerezza e ironia. Basta solo capire quale è il momento che state vivendo, se siete più predisposti per l’introspezione o per l’intrattenimento lieve ed ecco che potrete trovare negli scrittori che vi proponiamo tutto ciò di cui avete bisogno.
Ian McEwan ripercorre nel suo romanzo una storia che mescola molti e generi e la sua stessa vita nelle pagine del libro Miele, tradotto da Maurizia Balmelli. La voce narrante è una donna, Serena Frome, figlia di un vescovo anglicano. La sua è un’esistenza ovattata, nulla di ciò che accade nell’Inghilterra degli anni Sessanta la scalfisce. Andrà a Cambridge per studiare matematica, ma non è la materia che fa per lei. È la letteratura che invece le interessa, ed è grazie a questa passione che comincia ad interessarsi al mondo, alla politica, a ciò che la circonda. Da qui comincerà la sua avventura, una relazione che le aprirà la porta verso la guerra fredda, rendendola una protagonista della storia. La missione che dovrà compiere per l’MI5 sarà saper utilizzare scrittori per promuovere la propaganda anticomunista. Ma cosa succede quando questo obiettivo si mescola crudelmente con l’amore? Le vicende narrate dall’autore inquadrano sapientemente non solo un periodo inglese molto complesso, ma anche riflessioni profonde sul potere della letteratura.
Un altro grande scrittore è tornato in libreria mettendo a nudo se stesso e trattando, di nuovo, un tema molto delicato. David Grossman parla della morte. Ma non solo, narra la perdita di un figlio, di Uri che morì durante la guerra in Libano del 2006. Il più atroce dei dolori lo racconta in Caduto fuori dal tempo, tradotto da Alessandra Shomroni. Un romanzo difficile e forte nel quale un padre intraprende un viaggio in cerca di risposte. Chi narra questo percorso lo fa con i toni della cronaca, stemperando quella tragedia umana in cui il protagonista sprofonda. E insieme a quest’uomo, altre esperienze sul suo cammino vengono narrate. Insieme si parla del lutto, della perdita, del vuoto che chi rimane deve ogni giorno tentare di colmare. Grossman apre profonde ferite che l’essere umano si trova ad affrontare, riflettendo sullo spazio o sul tempo e quindi sul dove i defunti si trovano. Non dimenticando però che saranno sempre presenti nei ricordi di chi vive.
È un gioco fra chi resta e chi va via, una ricerca di elaborazione del lutto in chiave più tenue, quella proposta da Erri De Luca nel suo breve racconto che ci riconduce, anch’esso, al senso profondo della morte. In La doppia vita dei numeri, due fratelli decidono di passare il Capodanno come ai vecchi tempi, quando c’erano ancora i genitori, ed erano una famiglia. Si palesano allora la madre e il padre da giovani, più piccoli dei loro figli, e si inizia così un percorso a ritroso con conversazioni basate sui numeri della tombola. Ad ogni numero si associa una vicenda simpatica di cui parlare. Ecco che la narrazione, scritta per il teatro, crea uno scambio brillante fra i vivi e i morti pervaso sì da umorismo, ma soprattutto da una delicata malinconia.
Anche Regalo di nozze di Andrea Vitali ci riporta indietro negli anni, ricordando qualcosa che fu e che nella memoria dei più è rimasto uno dei momenti italiani migliori: il boom degli anni Sessanta, quando la piccola borghesia riuscì ad arrivare al benessere. E il simbolo di questo cambiamento epocale è una Fiat 600. Non solo per quel periodo, ma anche per Ercole Correnti che tra pochi giorni convolerà a nozze, dopo alcuni anni di fidanzamento. La fiat 600 bianca, che rivede vicino al lago, gli ricorda il viaggio più bello che fece quando era piccolo. Con i suoi genitori e soprattutto con zio Pinuccio, personaggio brillante, pieno di risorse e ricco di fantasia. Un millantatore capace di affascinare nipotino e donne. Vitali questa volta ci accompagna in un viaggio vero e proprio, dove l’uomo Ercole riuscirà a vedere il passato con gli occhi dell’adulto, non più da bambino ammaliato da tutto.
Per scoprire invece il nostro Paese oggi, attraverso uno sguardo sulla sfera femminile del mondo, ecco il nuovo romanzo di Paolo Cognetti Sofia si veste sempre di nero. Un insieme di racconti, dieci, che regalano non solo la vita della protagonista Sofia, ma anche di tutti coloro che gravitano attorno a lei. Attraverso la storia di una ragazza, Cognetti narra la vita di ognuno di noi, inquadrando aspetti sociali, psicologici e familiari. Sofia è vista con gli occhi altrui, la conosciamo solo grazie a quello che pensano di lei e non grazie ai suoi pensieri. Ma è proprio questa la forza del libro. Lo stile narrativo preciso, rende chiare molte inquietudini vissute, le insicurezze, le fragilità e i comportamenti scostanti che ammaliano chi ha a che fare con una persona con tali caratteristiche. Perché in fondo essere complicati è terribilmente affascinante.
Per un vero e proprio momento di relax, di sorrisi e di considerazioni sul sistema italiano, che non mancano mai, le avventure del commissario creato dalla penna di Andrea Camilleri non possono mancare. Salvo Montalbano è un personaggio che i lettori italiani amano da sempre. In Una voce di notte il giallo inizia dal furto dell’incasso di un supermercato. Qualcosa però va storto perché il negozio con molta probabilità è sotto l’ala della mafia e di lì a poco si innescherà una serie di delitti. Questo racconto è stato scritto da Camilleri alcuni anni fa, Montalbano ha già tutte le sue caratteristiche che tanto affascinano il pubblico: burbero e onesto fino al midollo. Eppure lo scrittore siciliano narra di quanto l’onestà di piccoli funzionari possa scontrarsi con una connivenza tra politica, giustizia e mafia. Un male molto antico fra le pagine del nuovo racconto del commissario di Vigata.

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