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Una nuova e ricca antologia dedicata ad Emilio Isgrò in mostra a Venezia
La nuova stagione espositiva della Fondazione Giorgio Cini propone per l’autunno – fino al 24 Novembre – Emilio Isgrò, pittore e poeta, uno dei nomi dell’arte italiana più prestigiosi e iniziatore delle “cancellature” di testi. Sarà proprio sulle cancellature che si concentrerà l’esposizione dell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, pratica che Isgrò ha applicato su mappe, manoscritti, enciclopedie e libri.
A cura di Germano Celant e realizzata con il contributo di Intesa Sanpaolo – Direzione Arte, Cultura e Beni Storici nell’Ambito di Progetto Cultura, la mostra propone il viaggio sperimentale e linguistico dell’artista, un excursus della sua carriera dagli anni sessanta ad oggi, che farà vivere al pubblico un’esperienza inglobante anche attraverso l’ambientazione che sarà spettacolare ed avvolgente. Un involucro espositivo farà da supporto cartaceo al testo cancellato del romanzo Moby Dick di Herman Melville, spiega Isgrò “Il tema che affronto per questa mostra alla Fondazione Cini di Venezia, città dove nel 1964 nacquero le prime cancellature, non può che essere quello del linguaggio. Per questo mi è parso necessario ricorrere alla tradizione biblica filtrata dal Moby Dick […] Sarà l’opera cancellata di Melville a contenere quindi tutte le altre e chi entra alla mostra si lascerà accompagnare nel ventre della balena, ovvero il ventre del linguaggio mediatico che copre con il rumore il propio reale e disperante silenzio”.
Giovanni Aiello
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