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Lo Zibaldone

Una famiglia moderna e il difficile equilibrio tra libertà e sicurezza

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di Elena D’Alessandri

“Abbiamo deciso di separarci. Ma non è poi una tragedia”… “E’ una scelta meditata”, continua papà “sentiamo che si è esaurito tutto, che ognuno dei due ha avuto dall’altro – e da questo matrimonio – tutto ciò che poteva prendere. Non vediamo più alcun futuro insieme”.

Una famiglia norvegese sceglie una vacanza in Italia per festeggiare i 70 anni del ‘capofamiglia’. Ad accompagnare l’inossidabile coppia i tre figli – ormai tutti adulti – Liv, Ellen e Håkon e i loro rispettivi compagni. Dopo una sosta di un paio di giorni nella città eterna, la famiglia si sposta in costiera per il prosieguo della villeggiatura. Ed è proprio lì, su una splendida terrazza che affaccia sul mare azzurro in una sera di inizio estate, che viene organizzata la cena per il compleanno di Sverre. Una cena che si trasforma in tragedia dopo l’annuncio dei genitori circa la loro separazione. Dopo 40 anni di matrimonio e una vita insieme, i figli restano scioccati da una comunicazione tanto disarmante.

“A settant’anni?”, chiede Ellen subito dopo la grande rivelazione, per poi sbraitare, incredula. Liv, intanto, si sposta in cucina e si mette a piangere sull’insalatiera”.

Quello che i tre avvertono è lo sgomento per quello che è stato e che non potrà più essere come prima, è la rabbia verso i loro genitori che in quella scelta non hanno pensato a loro, è lo sgomento verso quell’unità che non esisterà più.

Passato lo shock iniziale, la decisione dei genitori li costringe ad un’analisi profonda di passato, presente e futuro, a confrontarsi con il riemergere di antiche gelosie, rivalità e invidie oltre che ad un ripensamento dei rapporti di coppia.

E’ come se la scelta di dissoluzione di quel nucleo mettesse a rischio anche le loro vite e le loro piccole certezze. C’è Liv, la primogenita quarantenne, da sempre legata a Olaf dal quale ha avuto due figli, che teme per il proprio matrimonio; Ellen che, dal canto suo, a 38 anni, sta cercando con disperazione un figlio che non riesce a concepire, mandando, con tanto accanimento, in frantumi il rapporto con il compagno Simen. C’è infine l’ultimo, Håkon, di 30 anni che, dopo il divorzio dei suoi, matura una ulteriore convinzione circa il matrimonio e la monogamia, fenomeni che definisce ‘contro natura’, comprendendo tuttavia di non aver mai tagliato il proprio cordone ombelicale.

In libreria dallo scorso 12 luglio nella collana “Le Strade”, Fazi Editore pubblica “Una famiglia moderna” di Helga Flatland (310pp, 18 euro, per la traduzione magistrale di Alessandro Storti), romanzo uscito nel 2018 e vincitore del Norwegian Bookseller’s Prize.

Con una prosa elegante e pungente, mai priva di ironia, l’autrice propone un commovente romanzo psicologico fatto di rimpianti, affetti e intuizioni rare, che si sviluppa a capitoli alterni, con una serie di monologhi interiori, seguendo il punto di vista prima delle due sorelle e quindi di Håkon e affrontando con delicatezza e coraggio il tema del difficile equilibrio di una ‘famiglia moderna’, costantemente in bilico tra libertà e sicurezza.

 

 

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