Racconti
Un Natale al femminile con nove grandi autrici: “Le rose di Natale” (Interlinea)
In “Le rose di Natale” (Interlinea) nove scrittrici raccontano le mille sfumature del 25 dicembre, dal dolore di una maternità sfortunata della Marchesa Colombi, alla gioia di una nuova vita che nasce a mezzanotte nella Barbagia di Grazia Deledda, al degrado di periferia narrato da Silvia Avallone
di Ilaria Finotti
Come ogni anno la collana “Nativitas” di Interlinea, all’avvicinarsi del 25 dicembre, accoglie nuovi titoli nell’inconfondibile formato-regalo 12X16, con carta pregiata e copertina grigia con titolo in oro. Fra le novità dell’anno spicca Le rose di Natale (pp. 144, euro 10, a cura di Diletta Rostellato), una raccolta di racconti dedicata al mondo femminile composta da nove brani di altrettante scrittrici: la Marchesa Colombi (vecchia conoscenza della casa editrice novarese), Contessa Lara, Ada Negri, Grazia Deledda, Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, Margherita Oggero, Isabella Bossi Fedrigotti e Silvia Avallone.
Le raccolte di testi “sotto l’albero” non sono nuovi a “Nativitas”, collana dedicata esclusivamente al Natale: basti pensare a titoli degli ultimi anni come Il tuo cuore sa ancora far festa?, con lettere di Rilke, Goethe e Joyce, o come Scrivimi se mi vuoi bene con testi di Leopardi, oppure ancora a una serie di libri dedicati a una città o un particolare territorio italiano come Natale sotto il Cupolone (con Dacia Maraini, Aurelio Picca, Romana Petri), Natale sotto la Mole (con Andrea Bajani e Alessandro Defilippi), Natale in piazza Duomo (Paolo Di Stefano, Valentina Fortichiari, Vivian Lamarque) o Natale mediterraneo (Carmine Abate, Dora Albanese, Cosimo Argentina). Questa volta invece la scelta della casa editrice è andata dritta verso il mondo femminile, con le sue mille sfaccettature. Il titolo, Le rose di Natale, potrebbe trarre in inganno: non parliamo infatti di un insieme edulcorato di profumati racconti femminei “tutto rose e fiori”, ma di un mazzo bianco e rosso in cui amore e passione si accompagnano alle spine del disincanto e dell’amarezza. Carmen, il racconto della Marchesa Colombi con cui si apre la raccolta, narra la storia di una generosa bambina che, gravemente malata, si spegne fra le braccia della madre al rintocco della mezzanotte di Natale; Silvia Avallone, autrice dell’ultimo testo, descrive con disincanto una periferia degradata e l’incontro a pagamento di due uomini con una giovane donna dai contorni angelici. «Le rose del Natale, le rose benedette, che in quell’anno non avevan portato fortuna, s’erano appassite malinconicamente», come scrive Contessa Lara (pseudonimo di Evelina Cattermole) prima, tuttavia, di descrivere il commosso riavvicinamento nella notte di Natale di una madre e del figlio allontanati dalle insofferenti regole dell’aristocrazia. C’è infatti, e potremmo dire per fortuna, anche spazio per l’amore e la speranza in questi racconti, anche là dove i sentimenti sembrano ormai esauriti: Isabella Bossi Fedrigotti descrive un uomo deciso a evitare ogni noiosa dolcezza natalizia, fino a quando non trova un barlume di serenità seduto su una seggiola in piazza Duomo, e Margherita Oggero racconta l’intraprendenza di una novella piccola fiammiferaia. C’è anche spazio per il divertissement di Dacia Maraini, che nasconde il grande Giacomo Leopardi sotto le spoglie di un anonimo e dinoccolato straniero fra le vie notturne della Città Eterna.
Le rose di Natale
Scrittrici italiane raccontano
con un testo introduttivo di Antonia Arslan
a cura di Diletta Rostellato
Testi di Silvia Avallone, Isabella Bossi Fedrigotti, Contessa Lara, Grazia Deledda, Natalia Ginzburg, La Marchesa Colombi, Dacia Maraini, Ada Negri, Margherita Oggero
Interlinea, pp. 144, euro 10
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