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Un inganno di troppo

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“Un thriller dalle forti emozioni, ricco di suspence, in cui il lettore viene messo di fronte a continui colpi di scena e l’unica scelta a sua disposizione è quella di rimanere abbarbicato su ogni parola.”

di Claudio Filippello

Per un istante Maya tornò al parco: il bagliore del metallo, il rumore degli spari, Joe che cadeva, lei con la camicia coperta di sangue che incespicava al buio, i lampioni lontani con gli aloni di luce…: Aiuto … per favore … Qualcuno mi aiuti… Mio marito…

Joe Burkett è stato assassinato proprio davanti a lei, in una zona appartata di Central Park dove si erano dati appuntamento, con tre colpi d’arma da fuoco, di cui uno mortale nel basso ventre: una rapina finita male la versione ufficiale. 

La loro era stata una storia d’amore travolgente, coronata, ben presto, da un matrimonio e dalla successiva nascita di Lilly. Una coppia bellissima con una vita bellissima.

Lei, Maya, era un’ex pilota di elicotteri della U.S. Army, impegnata sui fronti caldi di Iraq e Siria, costretta al congedo forzato a seguito della morte di alcuni civili avvenuta in uno scontro a fuoco vicino al confine siriano-iracheno. 

Tornata a casa, lontana dall’azione, faceva oramai l’istruttrice pilota in un aeroclub privato.

Lui, Joe, rubacuori impenitente, apparteneva ad una famiglia potentissima e ricchissima, ed era impegnato nelle molteplici attività di famiglia. 

L’improvvisa morte di Joe segue quella, altrettanto inaspettata, di Claire, la sorella di Maya, uccisa misteriosamente dopo essere stata torturata.

Due omicidi all’apparenza inspiegabili, senza alcun apparente collegamento, con la polizia che sembra brancolare nel buio.

Ma ecco che a distanza di pochi giorni dal funerale di Joe, accade l’impensabile…

Maya, usando il sistema di sorveglianza installato di recente in casa per controllare il comportamento della baby-sitter, il regalo di un amica: una telecamera nascosta in una cornice digitale, lascia scorrere le immagini registrate e vede la sua piccola Lilly giocare tranquilla e sorridente quando, all’improvviso, un uomo entra nell’inquadratura. Il cuore di Maya si ferma! Lei conosce benissimo quel volto. E’ quello di Joe, morto ammazzato due settimane prima.  Non può essere!! Eppure Maya è certa che l’inquadratura sia recente, successiva all’omicidio di Joe: riesci a credere a ciò che vedono i tuoi occhi quando lo desideri ardentemente?

L’ex pilota delle operazioni speciali dovrà far ricorso a tutta la sua determinazione per venire a capo del mistero, che diventerà sempre più fitto con il passare dei giorni e con l’accavallarsi delle situazioni. Dovrà affrontare una realtà che non le farà sconti, ma prima di tutto dovrà fare i conti con il suo passato, che reclama attenzione e che bussa insistentemente alla sua porta, soprattutto di notte, regalandole notti con incubi ricorrenti, anzi sempre lo stesso incubo: l’uccisione di civili inermi durante un’azione di guerra.

Ma Maya non è una normale civile, era un capitano dell’esercito, un pilota di elicotteri impegnata nelle missioni di guerra, quelle più pericolose, ed è addestrata ad affrontare lo stress. Quello post-traumatico che colpisce i soldati di rientro dai fronti di guerra: la morte ti insegue Maya.

La trama del romanzo subisce un primo colpo di scena allorché le indagini della polizia accertano che Joe e Claire sono stati uccisi dalla stessa pistola, una Smith & Wesson dello stesso tipo di quella posseduta da Maya, la quale inizia a sentirsi sospettata dell’omicidio del marito; d’altronde, era scappata dal luogo dell’omicidio, ricoperta del sangue di Joe. Ma i sospetti della polizia su di lei riguardano il solo omicidio di Joe, e non anche di quello della sorella grazie ad un alibi di ferro: quest’ultimo avvenuto quando Maya era impegnata sul fronte di guerra.

Maya dovrà lottare non poco, contro tutto e tutti, per venire a capo di una vicenda all’apparenza inestricabile, che si disvelerà soltanto nel finale, quando le si presenterà davanti agli occhi una verità inattesa su suo marito ma anche su sé stessa.

Quella raccontata da Coben è una storia in cui il lettore brancola nel buio, davanti ai continui colpi di scena e ai ribaltamenti delle situazioni, e l’unica sua scelta è quella di rimanere abbarbicato su ogni parola.

Una scrittura fluida, pulita, mai ridondante, ben ritmata e ricca anche di suggestioni incardinate nella realtà dei nostri giorni: dalle grandi ricchezze famigliari ai fallimenti umani, alle verità sottaciute dai Governi e dalle lobbies, alla corruzione, solo per citarne alcune.

Con 75 milioni di copie vendute nel mondo, 33 romanzi all’attivo tradotti in 45 lingue, è considerato il padre del “domestic thriller”; Coben, negli ultimi anni, è sempre stato in vetta nelle classifiche del NYT. Tra l’altro, è anche produttore esecutivo di numerose serie TV tratte dai suoi romanzi. 

Secondo Dan Brown, è: “un maestro della suspence e dei colpi di scena… Il thriller al suo meglio”.

“Un inganno di troppo”, Longanesi Editore (348 pp – €19,90), è nelle librerie dall’11 aprile scorso.

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