Lo Zibaldone
Un grande sogno di pace ricordando Shimon Peres
La testimonianza di Giancarlo Elia Valori, amico dello statista, che fu un gigante della pace e uno dei padri fondatori dello stato d’Israele.
DI GIANLUCA COLOMBO
Shimon Peres venuto a mancare il 28 settembre scorso, è l’ ultimo dei padri fondatori di Israele dopo la morte di Ariel Sharon nel gennaio del 2014.
Premio Nobel per la Pace nel 1994, eletto Presidente dello Stato di Israele nel 2007 per la prima volta della storia dopo esserne stato Primo Ministro, ci ha lasciato una testimonianza diretta nel libro Il Nuovo medio Oriente (Morano Editore). In questo libro Peres scrive : ”una volta David Ben-Gurion disse che tutti gli esperti sono esperti su ciò che già è stato (…) abbiamo bisogno di esperti su ciò che sarà. Anche se possiamo imparare le lezioni della storia, è difficile correggere i nostri errori. Non possiamo costruire un futuro sulle rovine di un vecchio ordine. Non possiamo permettere che al passato di plasmare concetti immutabili, che negano la nostra capacità di costruire nuove strade”: su questi innovativi concetti di una nuova Politica e di una nuova Economia per la Pace, e non solo di una strategia militare, Il prof. Giancarlo Elia Valori incentrò la conferenza in onore del “Primo Ministro di Israele e di un grande sogno di pace e di armonia tra le Nazioni”.
Shimon Peres ha dato più volte testimonianza della sua gratitudine e del suo attaccamento a Valori anche attraverso le prefazioni di alcuni dei suoi libri: Geopolitica dell’acqua. La corsa all’oro del nuovo millennio e Geopolitica del cibo. Una sfida per le grandi potenze. I due libri, editi da Rizzoli, “scaturirono da spunti e meditazioni espresse assieme all’amico Shimon Peres per la costruzione di un mondo migliore, in cui possano emergere non solo pace e concordia, ma anche progresso e prosperità fra i popoli” ci dice Valori.
Professore, ci racconta del suo rapporto con Shimon Peres?
La notizia della scomparsa di Shimon Peres mi turba nel profondo: conoscevo lo stato di grave infermità in cui versava a seguito di un ictus che lo aveva colpito martedì 13 settembre scorso. Già con animo preoccupato avevo seguito anche la precedente patologia nel gennaio scorso: un infarto, dal quale si era però ripreso. Tant’è che in risposta a un mio affettuoso messaggio di pronta guarigione aveva scritto: “mio carissimo amico, grazie dal profondo del mio migliorato cuore per le gentili e sincere parole, sono in totale ripresa e manterrò sempre la mia speranza, perché c’è un detto che recita ‘colui che ha la salute, ha la speranza, e chi ha la speranza ha tutto’”…questa speranza, purtroppo, si è affievolita ieri sera per sopraggiunte complicazioni renali e oggi (28 settembre ndr) alle 01.15 (in Italia), il suo cuore ha cessato di battere, all’età di 93 anni. E adesso ho perso un leale e fraterno amico di lunga data, tra i più cari…
Professore, chi era Shimon Peres?
Era non solo un grande Statista, un gigante della pace, l’ultimo dei Padri fondatori di dello Stato Israele, di cui orgogliosamente era la bandiera internazionale. Era un uomo esemplare, dal tratto cordiale, aperto e semplice, schivo da ogni formalismo, unico per umanità e stile. Quello che colpiva di più in lui erano la sua fortissima personalità, la sua sapienza ma anche l’umiltà. In Israele era ormai un punto riferimento obbligato: non solo capi di Stato, ma anche leader religiosi, intellettuali, scienziati e artisti di passaggio da Gerusalemme non perdevano mai occasione per un incontro con lui, da cui scaturivano ulteriori motivi di altissima considerazione per la sua figura.
C’è un dovere della memoria verso il suo amico Shimon Peres…
Voglio qui’ celebrare il suo impegno illuminato e tenace, unitamente ai tantissimi ricordi che mi toccano profondamente più da vicino. Tra i momenti-simbolo di questo stretto legame con lui annovero l’apertura del “Centro Ben Gurion”, il 3 marzo 1993, presso la Peking University. Fui nominato presidente della Cattedra della pace, della sicurezza e dello sviluppo internazionale presso la Facoltà di Relazioni Internazionali. L’allora ministro degli esteri Shimon Peres mi disse: “hai gettato un solido ed importante ponte tra Israele e la Cina e, questo storico evento, non sarebbe stato possibile senza la tua lungimiranza e la tua dedizione”.
In segno di ringraziamento, per l’impegno e il concreto sostegno allo Stato d’Israele, la Hebrew University di Gerusalemme, il 16 novembre 1995, volle affidare alla mia persona la presidenza della “Cattedra per lo studio della pace e della cooperazione regionale”, unitamente alla direzione di uno specifico corso di laurea, nella facoltà di Giurisprudenza, aperto sia a studenti ebrei che arabi. Proprio quell’inaugurazione fu il primo impegno ufficiale di Shimon Peres da presidente del Consiglio incaricato dopo l’assassinio di Rabin. Ricordo anche la sua visita ufficiale in Italia, il 5 settembre 2007 (quale Presidente d’Israele): prima di incontrare le alte cariche istituzionali italiane volle intrattenersi a lungo con me al The Westin Excelsior, dove era alloggiato.
Vorrei anche ricordare la cerimonia del 15 novembre 1998 a Gerusalemme in memoria di mia madre, Emilia Marinelli Valori, Medaglia d’oro al merito civile, nel corso della quale venne creato un giardino a lei dedicato, a cui parteciparono oltre a Shimon Peres, Lea Rabin, vedova del Primo Ministro e il Presidente dell’Agenzia ebraica mondiale, Avi Pazner. Mamma Emilia, come poi verrà ricordata da molti, salvo’ tante famiglie di ebrei sfuggiti così ai rastrellamenti: per loro rappresentò un approdo sicuro contro la peggiore espressione della brutalità umana. Parlando di Lei durante la cerimonia della messa a dimora di un albero di ulivo , il c.d. “Albero dei Giusti”, Shimon Peres disse: “Che da questi monti di Gerusalemme Dio benedica la memoria di Emilia Valori.”
Avremo ancora da imparare molto dall’alto magistero di Shimon Peres. E il ricordo non ci basterà. Occorrerà il pensiero e la nostra capacità di adattare la sua linea e i suoi valori ai tempi nuovi e calamitosi che attendono il Medio Oriente.
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