TTR Piano Trio: omaggio a Ezio Bosso

di LOREDANA SIMONETTI

TTR è l’acronimo di Things That Remain, frase iconica del grande M° Ezio Bosso, ultima opera da lui composta per violino, violoncello e pianoforte. Cosa resta di tutto alla fine, cosa resta dopo? Cosa rimane di noi e cosa ci è rimasto? Questo si domandava il grande Maestro, durante il percorso della sua breve esistenza conclusasi a soli 48 anni, parte della quale vissuta con una malattia neurodegenerativa, che lo ha consumato fino al punto di privarlo del piacere di suonare il pianoforte. Sembra una scommessa con la vita e con se stesso: la malattia lo ha privato di tanto ma non dell’amore verso la musica, che ha scritto e interpretato con tutto il sentimento di cui era capace, vincendo la sua battaglia, quella di donarci musica immortale.

Il M° Ezio Bosso si è rivelato al grande pubblico attraverso una serata di Sanremo, ma quella è stata solo una breve occasione per entrare nelle case degli italiani. Il Maestro dominava ovunque con la sua musica, trascinava popolazioni di giovani con le sue conversazioni su Beethoven e, quando dirigeva l’orchestra, ci si sentiva trasportati dalla passione che lo travolgeva.

Il TTR Piano Trio, che omaggia Ezio Bosso in numerose serate estive, è composto dal violinista David Romano dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, amico storico e interprete delle composizioni di Ezio Bosso,​ dal violoncellista Diego Romano, anch’egli dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e ​dal pianista Mario Montore, tra i migliori cameristi a livello internazionale. Si sono esibiti al Castello di Santa Severa, ma il loro tributo gira per l’Italia con grande successo. Eseguono, insieme, alcune “musiche piccole”, che Bosso stesso definiva così perché diventavano grandi per la presenza del compositore al pianoforte.

Nella serata viene dato spazio alla rappresentazione musicale dei principali agenti atmosferici, sole, nuvole, grandine, tuoni, fulmini e pioggia, quest’ultimo con l’esordio di una pioggia malinconica fino alla trasformazione gioiosa di un baccanale.

Un trio capace di farci inebriare dallo spirito del Maestro, con la sensazione di un sorriso drammatico rivolto verso l’alto, alla ricerca di una risposta su quello che rimane dopo.