Sociale
Tre monologhi
di Valerio Calzolaio
Un palcoscenico, tre voci. Sergej si rivolge ai presenti, racconta di sé, è un derelitto. Dopo un’infanzia presto orfana e un’adolescenza a cinghiate, si era sposato con Elsa e generato un maschio e una femmina, aveva lavoro e amici, una finta vita felice. Capì di essere poco affidabile, andò tutto a puttane, da allora vaga con pochi stracci. Dietro una vetrina intravede la commessa di un negozio, un giorno la segue a casa, un altro la vede portare il figlio in un parco giochi e mettersi a leggere su una panchina, per lui è Marie. I ragazzini giocano, il pallone rotola ai suoi piedi, gioca con loro. Ora sulla scena c’è Antonio (anche lui nel parco quel giorno), parla al pubblico con un premio letterario in mano. E infine Marie narra la sua storia di madre sola, in allerta ma appagata con Auguste. Sono “Tre monologhi” (il primo ottenne un premio nel 2016) di umani che si incrociano drammaticamente la bella opera prima di Adelaide Spallino (Bivona), sensibile e delicata.
Adelaide Spallino
Tre monologhi
Navarra, 2017
pp.63, Euro 10,00
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