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Iniziative

Torino: l’impegno dei nostri librai per distribuire i libri ucraini

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di PAOLO AMBROSINI

(l’autore di questo resoconto è presidente dell’ALI – Associazione Librai Italiani)

In queste giornate frenetiche trascorse al Salone del libro vi è stato un momento nel quale i rumori, le parole, sono stati sovrastati dalla forza e dal valore della testimonianza, nella quale ogni parola è diventata il racconto di un presente che purtroppo, da troppi giorni, occupa gli spazi dei giornali: quel momento è stato l’incontro con Alexander Afonin, presidente dell’associazione degli editori e librai Ucraini, che, grazie alla collaborazione del Salone e del Centro per il libro, come associazione librai Ali Confcommercio abbiamo avuto il piacere di ospitare.

Il racconto del presente che Afonin ci ha offerto, oltre alla scontata crudezza e violenza del conflitto in corso, ha permesso a noi tutti, e agli aspiranti librai della nostra scuola di formazione, di riflettere sul ruolo del nostro lavoro e sul valore che i libri hanno nella costruzione e conservazione dell’identità culturale e sociale di un popolo.

Nel caso dell’Ucraina, è la storia di un’identità a lungo negata, con un’editoria e una rete delle librerie che – per scelte politiche maturate all’indomani della caduta del Muro di Berlino – sono state progressivamente emarginate a vantaggio dell’editoria e della rete distributiva russofona (erano 4000 prima della caduta del Muro, oggi poco più di 200), sino ad arrivare al paradosso che in alcune regioni – quelle più a sud – nelle biblioteche i libri presenti erano in massima parte di provenienza russa, in un progetto che, con la connivenza delle istituzioni ucraine di allora, voleva negare l’identità culturale dell’Ucraina per assorbirla nell’identità Russa.

Quel progetto l’associazione dei librai ed editori Ucraini ha cercato di contrastarlo in una lunga lotta politica e culturale che solo l’arrivo di un governo libero da vincoli di sudditanza storica con la Russia ha permesso di avviare, ma che purtroppo il conflitto scoppiato il 24 febbraio ha bloccato.

Oggi in Italia sono molti gli sfollati provenienti dall’Ucraina, e ciò che come librai di Ali Confcommercio abbiamo cercato di fare è attivarci affinché quei libri che raccontano la loro storia e la loro cultura – che faticosamente gli editori ucraini in questi anni hanno prodotto – arrivino nelle nostre biblioteche, nei luoghi dell’accoglienza dei profughi per aiutare questo popolo a mantenere i legami con la propria cultura e la propria storia.

Per realizzare tutto ciò abbiamo chiesto supporto alla nostra casa madre Confcommercio e, grazie in particolare alla sensibilità del presidente, oggi siamo pronti a offrire alle librerie, alle biblioteche e a quanti ne faranno richiesta un servizio di distribuzione dei libri ucraini che è anche affermazione dell’idea che la cultura e la storia d’un popolo, per essere conosciute e tramandate, necessitino di strumenti, i libri, e di luoghi, le librerie e le biblioteche. Mai come in questi momenti è fondamentale che le istituzioni comprendano il valore e l’importanza di questi strumenti e di questi luoghi, e che i fondi a sostegno della cultura siano indirizzati verso quanti consentono alla cultura di essere e diventare strumento di relazione tra persone e popoli, e non solo occasione di consumo.

 

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