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Torino, con la sua storia, diventa un libro

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Gianni Oliva celebra, insieme alla bellezza e unicità di un tessuto urbano affascinante, l’idea stessa che Torino finisce per incarnare: quella delle infinite possibilità di rinascita e reinvenzione della città.

Torino celebra le sue tante pagine di storia mentre guarda verso il futuro. Questo, in estrema sintesi, il senso del prezioso volume “Storia di Torino” di Gianni Oliva (Edizioni Biblioteca dell’Immagine) presentato l’11 maggio al Salone Internazionale del Libro nella Sala dei Cinquecento del Lingotto in un incontro/ evento coordinato da Bruno Gambarotta con la partecipazione di tre Sindaci del capoluogo piemontese: Fassino, Novelli e Castellani. Un momento molto particolare del Salone del Libro (una delle glorie “recenti” della nuova Torino), insomma, per ripercorrere fin dalle più lontane origini la vicenda epica e controversa di una capitale dalle molte vite.

Pubblicato nella prestigiosa collana (diretta dal giornalista e scrittore Paolo Scandaletti) “Storie delle città” di Edizioni Biblioteca dell’Immagine, “Storia di Torino” è il racconto agile, divulgativo ma estremamente puntuale e preciso dal punto di vista della ricostruzione storiografica della “vita” di Torino dalla nascita ai giorni nostri (l’introduzione ne è in qualche modo anche il finale, essendo “ambientata” al culmine della cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici invernali del 2006), arricchita da una cinquantina di stampe di fine Ottocento in bianco e nero che mostrano le parti più significative della città, molte delle quali rimaste sostanzialmente uguali fino ad oggi. Il libro contiene anche tre tavole estraibili ed il regalo di una pianta del capoluogo sabaudo di fine Ottocento.

L’autore Gianni Oliva, torinese, è stato assessore alla cultura alla Regione Piemonte, ha insegnato allaScuola d’applicazione d’Arma dell’Università di Torino e svoltostudi che spaziano dalla storia militare alla storia del Novecento.Tra i suoi libri, “La resistenza alla porte di Torino” (Franco Angeli), “I Savoia. Novecento anni di una dinastia” (Mondadori), “Soldati e ufficiali” (Mondadori).

La Torino di Oliva ha molti volti: da piccolo e periferico centro romano chiuso tra antiche mura a capitale sabauda dalla metà del Cinquecento con l’entrata trionfale nel borgo del Duca di Savoia Emanuele Filiberto; da meraviglioso esempio d’arte barocca a eroica città guida del Risorgimento ottocentesco con l’apogeo del breve titolo di Capitale d’Italia. Poi la Torino “moderna” del primo Novecento – quella dell’imprenditoria, della moda, delle auto e degli aerei – e la città traino del dopoguerra“targato” Fiat e monocultura industriale che diverrà emblema del cosiddetto boom economico. Infine la Torino di oggi, che torna protagonista della cultura internazionale e di un’Italia in cerca di nuova identità per uscire dalle secche della crisi.Un libro che celebra, insieme alla bellezza e unicità di un tessuto urbano per molti versi affascinante, l’idea stessa che Torino finisce per incarnare: quella delle infinite possibilità di rinascita e reinvenzione di una città che nel corso dei secoli si è fatta simbolo positivo e originale di cambiamento.

Marco Piscitello

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