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Terapia di coppia per amanti
Terapia di coppia per amanti non è solo il titolo dell’ultimo libro di Diego De Silva (Einaudi, pp. 250, euro 18,00) ma è anche un ossimoro. Che motivi avrebbero due amanti per ricorrere all’analista?
Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa, scriveva Trilussa ed è con questa frase che si riassume il romanzo di De Silva, che ha presentato ieri alla Feltrinelli Libri&Musica, assieme all’attore e regista Sergio Rubini, presso la Galleria Alberto Sordi.
Questa la trama: Due adulti non sposati tra loro si ritrovano uniti da una passione incontrollabile e da un amore particolarmente resistente alle intemperie. Viviana è sexy ed elegante, e ha un notevole talento per i discorsi intorcinati. Modesto è meno chic, decisamente più sboccato e sbrigativo nella formulazione dei concetti, ma abilissimo nell’autoassoluzione; la sua massima aspirazione è la prosecuzione a tempo indeterminato della doppia vita piuttosto che un secondo matrimonio, visto che già il suo non è che gli piaccia granché. Superata la prima fase d’instaurazione del rapporto, al sorgere delle prime incomprensioni, si scatena il dilemma, tanto che Viviana si convince a trascinare Modesto dall’analista, cercando una possibilità di salvezza per il loro rapporto ormai esasperato da lotte e lacerazioni continue. Il dottore è spiazzato nel trovarsi di fronte una coppia inufficiale, libera da vincoli matrimoniali e familiari, che non ha nulla da perdere al di là del proprio amore. Accetterà l’incarico per questa ragione, trovandosi nel mezzo di un conflitto sentimentale drammatico e ridicolo insieme, rischiando di perdere la lucidità professionale. A quel punto, la terapia comincerà a prendere risvolti del tutto inaspettati.De Silva ancora una volta scrive un testo in grado di farci ridere e, allo stesso tempo, di spiazzarci. Sono tante ormai le storie di amore, di amanti clandestini, di tradimenti (quasi tutte uguali) che ci vengono vendute dal mercato dell’editoria, ma mai come questo libro offrono una visione dell’amore del tutto inaspettata. Storie comuni, di gente insoddisfatta, gente che crede che l’amore sia semplice o complicata perché abituata a concepire l’amore come una pretesa, un codice di norme o come un atto dovuto. Terapia di coppia per amanti è tutto il contrario, permette al lettore di scoprire l’amore da un altro punto di vista, di vederlo per quello che è realmente sviscerato da convincimenti, patti, convenzioni, regole.
Lo scrittore, che è anche co-sceneggiatore del film Dobbiamo parlare che uscirà nelle sale il 19 novembre, era accompagnato da Sergio Rubini che cura la regia del lungometraggio. De Silva ha spiegato che il film e il suo romanzo «possono essere in qualche modo cugini» visto che le vicende dei
protagonisti hanno in qualche modo delle affinità tra loro. In Dobbiamo parlare una sera una coppia borghese si fionda a casa di amici, una coppia anche loro ma non sposata, per mettere in scena il solito teatrino di crisi coniugale che i due stanno attraversando. Lui è un affermato chirurgo, l’altro (quello non sposato) è un intellettuale. Le due coppie non hanno nulla in comune (a parte il fatto di essere due coppie): la prima ha un conto in banca, proprietà, terreni da dividersi, figli, testamenti; la seconda un attico in affitto nel centro di Roma e milioni di libri spartiti tra i vari scaffali che non sanno più dove mettere. Ed ecco così che l’attico in affitto diventa un vero e proprio scenario di guerra in cui non solo emergono tutte le differenze tra le due coppie, ma i loro diversi punti di vista, ciò che di ognuno l’altro non sopporta, tutto quel groviglio del non-detto che soggiaceva sul fondo della coscienza. Col risultato che all’indomani della battaglia, alle prime luci del giorno, nonostante le premesse, quella più divisa sarà proprio la coppia tenuta insieme solo dall’amore. Ma perché l’amore forse non basta?
Carla Iannacone

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