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Studi sull’amore
“Studi sull’amore” di Franco Arminio (Einaudi – Stile Libero big, 2022 pp. 184 € 16.50) è un lungo viaggio intorno all’attenzione profonda della direzione poetica dei sentimenti, una ricerca intimista nel coinvolgimento delle parole, costruite nella volontà delle emozioni: ”Amare è aspettare le parole, /perché quando ami/nel mondo ci sono solo le sue parole….”. Il poeta narra la conseguenza del miracolo dell’amore, nella necessità umana di raggiungere una relazione che sostiene la vita, nutre la quotidianità degli eventi nei fondamentali e preziosi gesti e nelle premurose accortezze della fiducia e della fedeltà. L’urgenza amorosa della poesia estende la sua infinita vocazione creativa attraverso l’uso di un linguaggio essenziale ed elegiaco, affianca la resistenza degli affetti, consacrata alla benevola familiarità delle emozioni, concede deviazioni romantiche di consapevolezza verso l’imprevedibilità magica dell’impalpabile sensualità, segnala il sigillo distintivo, indimenticabile della passione. Franco Arminio ritrae la comunicazione dei corpi, infiamma la devozione carnale e spirituale degli incoraggiamenti motivazionali, sfida la materia universale e la fonte suggestiva delle ispirazioni, indirizza l’orientamento privilegiato dei desideri, illumina le espressioni dell’identità: “L’universo è tutto nero/e noi due siamo nella piccola luce/della lingua, /nella piccola barca dei viventi”. La dimostrazione appassionata dell’esistenza custodisce la sapienza delle relazioni, difende il conforto del mistero, protegge la nostalgia dei sensi. “Studi sull’amore” è anche una testimonianza commovente e struggente della biografia di amori celebri, nella ricostruzione letteraria di scrittori, poeti, animati dallo stesso istinto impetuoso della vita, esiliati dalla segreta inclinazione dell’innamoramento, dal corteggiamento delle illusioni (Kafka, Pavese, Pasolini, Alda Merini, Antonia Pozzi, Henry Miller e Anaïs Nin, ecc.). I versi di Franco Arminio rintracciano sempre un movimento di sollievo, ingannano l’insicura transitorietà terrena, omaggiano la legge naturale della meraviglia, manifestano la grazia prodigiosa dell’anima. Franco Arminio celebra il richiamo dell’intimità, svela la riservatezza della fragilità, identifica la delicatezza e l’umanità del privato, il tocco del sentimento, nella dedica “L’amore per te mi ha raggiunto/ed ora è qui dentro di me, /come una larga via./ L’amore più che sentimento, / è geografia.” Promuove una poetica con un’eredità sincera e semplice, crede all’energia salvifica di un abbraccio, eleva la sua invocazione nel culto rappresentativo delle parole, nella forza evocativa della convincente dottrina della scrittura “Le parole sul foglio stanno come le dita/sulla schiena, non stanno ferme, / ignoriamo dove andranno/le dita e cosa risponderà il corpo/su cui proviamo a scrivere.” Una lusinga nella poesia, un’esortazione felice a non cedere alle esitazioni, una speranza sempre riproponibile “Non credere alle lontananze, /sono tutti a un soffio da te, /ma non sanno come raggiungerti.”
Un insegnamento morale inequivocabile, enunciato al riflesso di ogni limatura stilistica ”La poesia non è una faccenda/dei colti, /è quello che sfugge/alla cultura, /la poesia arriva dalla luce/nascosta nella polvere.”
Rita Bompadre
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