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Strega, un premio nella storia. E alla serata finale c’è anche Leggere:tutti
Quante parole sono state scritte sul Premio Strega? Sicuramente più di quelle contenute nei libri in concorso. Parole spesso di apprezzamento, ma non sono mancate negli anni le polemiche per quanto riguarda la scelta dei libri in gara e le modalità di determinazione dei vincitori.
Malgrado questo, e forse anche per questo, il Premio Strega dal lontano 1947 mantiene tutto il suo fascino e resta il Premio più prestigioso in Italia. Dal dopoguerra il Premio diventa un traino per il mondo della cultura italiana, logorato da oltre vent’anni di dittatura fascista e dal recente conflitto. “Cominciarono, nell’inverno e nella primavera 1944, a radunarsi amici, giornalisti, scrittori, artisti, letterati, gente di ogni partito unita nella partecipazione di un tema doloroso nel presente e incerto nel futuro. Poi, dopo il 4 giugno, finito l’incubo, gli amici continuarono a venire: è proprio un tentativo di ritrovarsi uniti per far fronte alla disperazione e alla dispersione”, ha scritto Maria Bellonci, ideatrice del Premio. Da quel periodo molto è cambiato nel mondo dell’editoria, in particolare accanto alle “corazzate” rappresentate dalle grandi case editrici si sono affiancati alcuni veloci “velieri”, piccoli editori che sono riusciti ad intercettare i desideri e i gusti dei lettori come provano le classifiche dei libri più venduti. Finora questi velieri si sono esibiti nella competizione dello Strega, ma la loro velocità e la capacità di intercettare il vento favorevole (i gusti dei lettori) fino ad oggi non sono state sufficienti a vincere la forza delle corazzate. Eppure anche nell’edizione di quest’anno i piccoli editori non mancano e presentano libri di sicuro interesse: cambierà qualcosa? È molto difficile che oggi accada, anche se alcune modifiche nel regolamento approvate nel corso degli ultimi anni, come l’allargamento della giuria composta oggi da 660 membri, puntano a rendere meno influenzabile la giuria (oltre agli Amici della domenica vi sono i voti espressi da scuole, università, circoli di lettura delle Biblioteche di Roma e i voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 20 Istituti Italiani di Cultura all’estero).
Ma quanto conta la fascetta del vincitore dello Strega a decretare il successo di un libro? Sicuramente molto: dalle 100.000 copie fino a superare il milione come nel caso di Paolo Giordano con La solitudine dei numeri primi. Anche per il nostro mensile il premio Strega è importante. Il Ninfeo di Villa Giulia è ormai da anni per noi un appuntamento immancabile sia per seguire il premio che per omaggiare i 1500 partecipanti con la copia di Leggere:tutti che a conclusione di quella magica serata è anche un invito a far crescere la lettura.
Il 5 luglio al Ninfeo di Villa Giulia verrà proclamato il vincitore del Premio Strega 2018 tra i cinque finalisti.
La serata conclusiva dello Strega è ormai da anni per noi un appuntamento immancabile sia per seguire il premio che per omaggiare i 1500 partecipanti con la copia di Leggere:tutti che a conclusione di quella magica serata è anche un invito a far crescere la lettura.
(Sergio Auricchio)

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