Stranizza D’Amuri

di Loredana Simonetti

Ispirato da un drammatico fatto di cronaca degli anni ’80, Beppe Fiorello, alla sua prima prova da regista, ne ha tratto il film Stranizza d’amuri, un amore adolescenziale tra due ragazzi, puro come i primi amori che si vivono, ma che, in una Sicilia marchiata dal pregiudizio, viene aggredito e soppresso dalle persone più care, in nome di una vergogna e di una sporcizia mentale.

La recitazione dei protagonisti, Gabriele Pizzurro nella parte di Nino e Samuele Segreto nel ruolo di Gianni, è luminosa e sorridente e partecipa con pura serenità ad una scenografia altrettanto luminosa e calda di una Sicilia estiva, né turistica né vacanziera, una Sicilia che per sbarcare il lunario si adatta a tutto, traendone la sussistenza necessaria per le famiglie. Non c’è tempo di pensare al futuro, si vive solo la giornata, tra fiere, processioni, fuochi d’artificio e lavori precari. Non c’è tempo di pensare all’amore, si vivono solo relazioni di possesso femminile, facendosene vanto al bar di fronte ad amici di dubbia lealtà. Le donne in casa, gli uomini al bar, le donne a sottostare ad una superiorità storica maschile che ha dell’animalesco, e gli uomini a “ficcari” godendo dei loro attributi di virilità. In un contesto siffatto, la relazione tra i due ragazzi sembra un prezioso germoglio di novità, in un campo arido e inospitale.

Il regista, scrupoloso e attento anche nella fotografia, dà rilievo alla vicenda di Nino e Gianni con una delicatezza tale da garantire una protezione importante e necessaria al loro amore, malgrado il panorama affettivo che li circonda.

Un film bellissimo, questo di Beppe Fiorello, che trasuda amore per la sua Sicilia, una prova di alto livello accompagnata dalla carezza musicale del maestro Franco Battiato, che fa da colonna sonora alla drammatica vicenda.

“quannu t’ancontru ‘nda strata
mi veni ‘na scossa ‘ndo cori
‘ccu tuttu ca fora si mori
na’ mori stranizza d’amuri”

E quando ti incontro per strada

mi viene una scossa nel cuore

e anche se fuori si muore

non muore questa stranezza d’amore.