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Storia della massoneria in Italia. Luci e ombre
di Irma Loredana Galgano
La massoneria, specie in Italia, sovente viene dipinta come il Male assoluto e scriverne senza pregiudizio comporta di essere considerati complici o addirittura al soldo delle Tenebre.
È questa l’idea alla base delle considerazioni dell’autore riguardo il modo in cui viene considerata la massoneria in Italia e coloro che non la osteggiano. Così, nel tentativo di sfatare miti e pregiudizi, Aldo A. Mola scrive un corposo libro per raccontare la storia di questa istituzione che ha al suo attivo ormai tre secoli di attività.
Il libro si rivela fin da subito molto interessante, utile per meglio comprendere la nascita, la diffusione e le varie ramificazioni della massoneria in generale e di quella in Italia in particolare. Tuttavia, se lo scopo dell’autore era «avvicinare» il lettore a detta istituzione si teme che un “semplice” libro non possa bastare. È vero che non è compito della storiografia entrare nel merito degli accadimenti, ma lo è anche il fatto che la differenza di trattamento ricevuta da questa istituzione nei vari paesi non può essere di per sé valido motivo per darle automaticamente lustro e valore.
Ricorda più volte Mola come, fin dalla sua costituzione, la massoneria non abbia mai avuto problemi, per esempio, in Inghilterra. In Italia invece a cadenza quasi regolare si legge di sequestri di liste di nomi di adepti e di scandali vari legati a massoni o presunti tali.
Si chiede l’autore quale possa essere il motivo per cui nelle Americhe, dal Canada all’Argentina, o in Gran Bretagna, Francia, Olanda, Svezia e via discorrendo, la massoneria non costituisce “problema”, mentre lo è in Italia, benché gli iniziati siano meno dello 0.5 per mille degli abitanti.
Il libro è una grande e articolata ricostruzione storica che sembra volere scalfire il pregiudizio generale nei confronti della massoneria. È anche un resoconto dettagliato della storia della massoneria e dell’antimassoneria, ma senza descrivere le azioni e le iniziative, concentrandosi in prevalenza sugli atti costitutivi, le adesioni, la diffusione e la limitazione come conseguenze dirette della tolleranza o meno dei vari governi e stati. Con un’attenzione maggiore rivolta agli intenti degli ordini massonici, così come si trovano descritti negli atti costitutivi o nei resoconti dei congressi della stessa istituzione.
L’immagine certamente evocativa di tutti questi iniziati che si riuniscono per parlare del bene del mondo è certamente suggestiva, ma non al punto da fugare i dubbi su quale siano in realtà gli scopi di queste associazioni. Di sicuro è bello e rassicurante pensarle come i bucolici del Parnaso ma verosimilmente poco credibile. Opinione non necessariamente viziata dal pregiudizio, mossa piuttosto dalla curiosità.
Qual è lo scopo ultimo della massoneria? È questo, forse, l’interrogativo che in tanti si pongono. Il libro di Mola non risponde a questa domanda. Lo scopo del libro non è quello. L’autore vuole solo raccontare tutta la storia della massoneria in Italia, un’istituzione che non essendo illegale egli ritiene possa legittimamente esercitare la sua attività. E lo fa, ovviamente, molto bene.
Il libro
Aldo A. Mola, Storia della massoneria in Italia. Dal 1717 al 2018. Tre secoli di un ordine iniziatico, Bompiani – Giunti Editore, Firenze – Milano, 2018.
L’autore
Aldo A. Mola: storico e saggista. Contitolare della cattedra Théodore Verhaegen dell’Università Libera di Bruxelles, nel 1980 è stato insignito della Medaglia d’oro di benemerito della cultura.
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