Viaggi
Scrittori all’ombra della Mole (ultima parte)
La nostra “visita” imaginifica a Torino non poteva che concludersi con un capitolo dedicato al mondo dell’auto e alla sua storia – tra fascinazioni letterarie e avanguardia industriale
di LAURA MUSSO
Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti e Fillìa (pseudonimo di Luigi Enrico Colombo, esponente del Futurismo torinese) avevano esaltato la velocità, l’auto era simbolo di modernità. Dagli anni Venti molti autori collaborano a promuovere l’immagine culturale della Fiat, creando una vera e propria letteratura dedicata alla casa automobilistica.
Tra il 1916 e il 1922 è edificato lo stabilimento del Lingotto: le auto dalla scala elicoidale arrivavano alla pista di collaudo sul tetto, una soluzione architettonica all’avanguardia. Dalla metà degli anni Ottanta l’edificio, su progetto di Renzo Piano, è stato trasformato in centro multifunzionale.
Volete tornare indietro nel tempo e poi proiettarvi nel futuro? Allora entriamo nel Museo Nazionale dell’Automobile, nato nel 1932 da un’idea di due appassionati pionieri dei motori: Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia (primo Presidente dell’Automobile Club di Torino, tra i fondatori della Fiat). Sarà Carlo, figlio di Roberto, ad ampliare l’esposizione iniziale, per narrare la giovane ma già importante storia dell’auto. L’aristocratico torinese, grande appassionato di automobili con notevoli capacità per il disegno tecnico, non riuscirà però a vedere la sua opera compiuta, e la prestigiosa sede costruita da Amedeo Albertini sarà inaugurata nel 1960, un anno dopo la sua morte, e intitolata al suo fondatore.
La collezione si è arricchita negli anni e, con la necessità di un nuovo e più ampio spazio espositivo, nel 2011 è stata completata la ristrutturazione dell’edificio su progetto dall’architetto Cino Zucchi. François Confino ha realizzato un allestimento scenografico e spettacolare: un viaggio emozionale tra vetture d’epoca, auto da sogno, prototipi, modelli iconici, il ruggito dei motori della Formula Uno.
Il nostro itinerario termina qui. Ma potrete proseguirlo indossando scarpe comode e camminando…
Anche al Salone Internazionale del Libro 2021!
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