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“Romanzo digitale”: come Antonio Pascotto racconta il futuro
di Gordiano Lupi
Chi si ricorda ancora dei calendari a blocchetto? Quelli dai quali tutte le mattine si staccava il foglio del giorno precedente con una ritualità irrinunciabile. Quante volte abbiamo sbirciato tra le pagine dei giorni ancora lontani con la speranza di poter immaginare il futuro attraverso quella carta leggera che ci accompagnava tra settimane, mesi, anni. Ed ecco che si staglia il concetto di futuro, sapientemente raccontato da Antonio Pascotto nel suo lungimirante testo “Romanzo digitale”.
Il futuro è certamente, insieme al tempo, uno degli argomenti cardini del romanzo. Esso viene raccontato come un viaggio speciale dove si parte dalla curiosità di un algoritmo veloce, fino a raggiungere i punti più alti, dove le prime forme di intelligenza artificiale rispondono a quesiti, sbrogliano calcoli matematici complessi, e compongono poesie.
Il mondo raccontato da Pascotto sembra dominato in ogni caso dal concetto di tempo. Ieri, oggi e domani, sembrano reggersi per mano, in un avvicendarsi di ruoli dove è ben facile capire che ieri si è fatto male, che oggi c’è tanto da fare e che domani chi lo sa. Pascotto, infatti, pone la sua maggiore attenzione sulla questione ambientalista. Se da un lato vi troviamo la “City Line” in Arabia Saudita, dove non ci sono emissioni inquinanti, dall’altro vi troviamo il mondo in cui viviamo oggi dove inquinare sembra la regola condivisa da tutti.
Nel testo “Romanzo digitale”, oltre a compiere un viaggio che va dal 2022 fino al 2033, c’è un’attenta riflessione sul mondo social. Da qui il concetto di “disimpegno morale”. L’autore, infatti, afferma, che nel mondo digitale sembrano venir meno i doveri, ed è facile commettere atti inumani. Il metaverso, termine che fa la sua prima entrata in scena nel libro di Neal Stephenson nel 1932, è ben eviscerato riga dopo riga da Pascotto che fa del racconto del futuro, il suo vezzo più grande.
Passato e futuro si mescolano insieme, ma ciò che viene meglio all’autore è senz’altro il racconto di un presente difficile. Il covid 19, è raccontato con accorata minuzia, in un racconto dove è facile distinguere lo smarrimento inziale, l’angoscia di restare “chiusi in gabbia” durante le numerose restrizioni, la devastante coltre di morte, fino a raggiungere la fine di quell’era pandemica, dove passo dopo passo, sembra tutto un brutto sogno. L’autore racconta con precisione l’inizio del focolaio a Wuhan, i primi casi italiani, la chiusura delle scuole, del cinema, del teatro, l’angoscia di un mondo visto sotto il filtro di una mascherina, dove non toccarsi diviene la regola principale. La solitudine digitale diviene un concetto di estrema importanza, in un tempo, raccontato da Pascotto dove è semplice e obbligatorio sottrarsi alla socialità. Il futurismo, nel testo “Romanzo digitale” diviene un argomento di forte impatto, in quella che sembra essere la tendenza ad anticipare le trasformazioni sociali.
Il testo vissuto anche attraverso gli occhi di Giancarlo, il protagonista e la bellezza del suo cane labrador, presenta un mondo dove morire diventa un concetto sempre più distante, e dove la longevità è l’elemento essenziale del futuro.
Il testo di Antonio Pascotto è scritto in un italiano scorrevole, frutto di un accurato lavoro giornalistico, capace di interessare gli addetti ai lavori e di narrare le vicende umane che riguardano tutti, dal più piccolo al più grande, in un mondo dove la tecnologia la fa da padrone. È un testo dove l’espediente “diario” regala ai suoi lettori un gioiello ad inchiostro capace di raccontare le trasformazioni e i limiti del mondo in cui viviamo, dove la sfida principale è trovare nuovi modi e strumenti per il vivere bene.
Editore: Jolly Roger edizioni
Genere: Narrativa/ fantascienza
Numero di pagine: 316
Anno di pubblicazione: 2023
CONTATTI AUTORE:
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