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Lo Zibaldone

Rettifica di Julie Maroh a proposito del libro “Il blu è un colore caldo”

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Vi scrivo a proposito dell’articolo sul mio volume “Il blu è un colore caldo” che la Vostra giornalista Mirta Barisi ha pubblicato sul numero di marzo di Leggere Tutti. Posso passare sopra al fatto che la giornalista non abbia scritto correttamente il titolo francese del mio volume, né il mio nome. Ma considero imperdonabile l’avermi messo in bocca parole da me mai proferite. Pubblicare false citazioni è un atto molto grave e perseguibile. Il film “La vita di Adele” ha suscitato molte polemiche, ed essendo io l’autrice del libro da cui il fim è stato tratto non posso permettere che la Vostra rivista pubblichi tali citazioni inventate. Non so dove Mirta Barisi abbia trovato le sue fonti o quanto poco tempo abbia avuto a disposizione per il suo lavoro (molto poco, evidentemente, dato che non ha potuto accorgersi degli errori già citati), ma l’unica posizione ufficiale da me presa a proposito del film si trova sul mio sito web, è stata pubblicata il 27 maggio 2013 ed è possibile trovare l’articolo sia in francese che in inglese a questo indirizzo:  http://www.juliemaroh.com/2013/05/27/le-bleu-dadele/  

Non importa in quante occasioni, e con quali modi discutibili, essa sia stata ripetuta e raccontata online, ma questa è l’unica fonte possibile. Tuttavia, la citazione di Mirta Barisi ha ben poco di corretto. Il 27 maggio ho scritto qualcosa vagamente citato nel suo articolo: << For me this adaptation is another version / vision /  reality of the same story >>. Ma non ho mai dichiarato, in nessuna occasione, di << non considerare il film come un adattamento del (mio) lavoro ma piuttosto come “una versione diverse della stessa storia, più simile ad un film porno che ad una storia che descrive l’amore in tutte le sue sfaccettature” >>. Questo è un falso, un’invenzione e un grave errore. Il mese scorso ero presente all’evento Libri Come a Roma, e la Vostra rivista con questa terribile invenzione era nelle mani di tutti. Nel mio articolo del 27 maggio 2013 potete trovare il mio apprezzamento per il film, avendo dichiarato che: << For me this adaptation is another version / vision /  reality of the same story. None could possibly annihilate the other. What came out from Kechiche’s film roll reminds me of the little rocks that mutilate our flesh when we fall and rasp ourselves on the asphalt. It’s a movie clearly Kechichian, with typical characters of his creation. Therefore, his heroine has a personality far from mine. But what he developed is coherent, justified and fluid. It’s a master stroke. >> E qualunque sia la mia opinione a proposito dei dieci minuti di scene di sesso, ho anche dichiarato che << Yet, being the writer of the Blue, I still recognize my book in it. It’s with a beating heart that I recognized all the North of France where I come from, exactly how I tried to transpose it into my images, Kechiche finally getting it “real”. And given the introduction of this column here, you can easily imagine what I could have felt watching these shots, scenes, and dialogues, with actors whose features identical to my drawings passing before my eyes. So, whatever you might hear or read in the medias (who too often seek to get down to basics and easily eclipse some stuff) I restate here that indeed, La Vie d’Adèle is the adaptation of some comic book, and that there is nothing wrong with saying so. >>

Data la situazione, vi chiedo cortesemente di fornire delle scuse pubbliche, per ciò che questo falso può costare a me, a Voi, al mio libro, al film e al mio rapporto con il team che ad esso ha lavorato, e che le scuse siano sul prossimo numero della rivista, sul Vostro sito e profilo Facebook.

Resto in attesa di una Vostra risposta, Julie Maroh

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Questo, pubblicato qui sopra, è il pensiero autentico di Julie Maroh, autrice del volume Il blu è un colore caldo, sul film La vita di Alice, tratto dal suo libro. Ci scusiamo con la signora Maroh e con i lettori per averle attribuito, nell’articolo “Il romanzo grafico si legge al cinema” di Mirta Barisi, un giudizio sull’opera cinematografica che lei non ha espresso. I lettori che desiderano approfondire, se interessati, l’argomento possono cliccare sul sito web di Julie Maroh e lì troveranno la sua posizione ufficiale sul film.

 

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