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Rapporto Federculture: consumi culturali in crescita
Segnali positivi per la ripresa, ma la spesa per i libri non aumenta.
Di Sergio Auricchio
In questo mese di luglio sono stati presentati i dati di Federculture sui consumi culturali. Dopo due anni di crisi la spesa delle famiglie per cultura e ricreazione è tornata a crescere: 1,4 miliardi di euro in più rispetto al 2013, (+2,1%), contro il -5% del 2013 e il -10% del 2011. Crescono anche i visitatori di musei e mostre (+7,7%), di siti archeologici e monumenti (+5,8%), seguiti dal teatro (+2,2%) e dal cinema (+1,7%). Significativamente crescono tutti i consumi culturali, ad eccezione della lettura, che nel 2014 ha visto diminuire ancora (-4%) la quota di italiani che leggono almeno un libro l’anno, scesa al 41,4%.
Anche il mercato dei consumi fuori casa, dopo quattro anni di cali e di stagnazione, nel 2015 è tornato a crescere. L’inversione di tendenza si è verificata nel mese di marzo; poteva essere un caso isolato, ma è stata confermata nel mese di aprile. Lo rilevano i dati del Panel Crest di The Npd Group Inc, aggiornati ad aprile 2015. La rilevazione di Npd, che monitora il mercato mediante un’indagine continuativa su panel di consumatori, registra infatti un incremento dello 0,3% in visite e dello 0,2% in spesa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Inoltre, i dati di Npd, registrano un incremento delle presenze delle famiglie nel fuori casa pari all’1,6% negli ultimi dodici mesi e questa crescita si è concretizzata soprattutto nei primi mesi del 2015. Significativo è il fatto che siano le famiglie, proprio il settore più penalizzato dalla crisi, a trainare i consumi fuori casa. Si dirà, poca cosa! Intanto è un segnale positivo. La crescita nel fuori casa è forse ancora più importante: uscire con la famiglia o con gli amici indica un atteggiamento positivo rispetto ai consumi, in quanto si sceglie di utilizzare il proprio reddito non per le necessità, ma per piacere e convivialità quotidiana. È poi interessante notare come i consumi fuori casa e i consumi culturali siano strettamente connessi. Sia perché si attuano entrambi “fuori casa”, sia, soprattutto, perché in qualche modo sono sinergici: chi va al cinema, a teatro o si sposta in un’altra città per visitare una mostra, probabilmente frequenta anche un locale per un pasto. È proprio il caso di dire che con la cultura si mangia!
Se funzionano i nostri musei, il nostro cinema, il nostro teatro, la musica, le nostre biblioteche, allora, funziona meglio tutta la società italiana e con essa l’economia.

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