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Saggi

Quell’Albania che parla al mondo

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di Niccolò Lucarelli

 

Appena al di là dell’Adriatico, eppure poco noto nonostante vicende storiche relativamente recenti che lo hanno visto persino protettorato italiano, e fino a venti anni fa difficilmente accessibile per la difficile situazione interna, l’Albania è oggi un Paese che si sta rapidamente modernizzando, dove i giovani guardano con entusiasmo al futuro, impazienti di portare un contributo per costruirlo nel modo migliore possibile. Gli intellettuali ricoprono sempre un ruolo importante per il progresso civile, in chiave di riflessione sulle radici del passato e sugli aspetti spirituali del pensiero di un popolo, patrimonio indispensabile mantenere viva una cultura, e cui attingere nei momenti di crisi. Ma Jon Mucogllava (2001), giovanissimo poeta albanese, va oltre i “confini” culturali e si fa anche cantore di situazioni, emozioni, speranze, timori, di carattere universale. Un breve ma denso livre de chevet di poesia, ma anche sulla poesia, che riflette sulle sensazioni dell’essere poeta, che si porta dietro quella solitudine di leopardiana memoria, fra quelle carte che non si fa fatica a immaginarle altrettanto “sudate”, perché le parole di Mucogllava sgorgano davvero dall’anima, e tutto ciò che ha un’origine del genere ha sempre alle spalle una lavorazione tormentata. E pur con alcune “spigolosità” di linguaggio, dovute a uno stile ancora acerbo data la giovane età, queste quarantanove poesie che hanno il sapore del passato – concepite come sono nella forma classica del sonetto, già cara a Dante, Carducci e Pascoli per limitarsi a soli tre nomi – riescono ad essere strettamente attuali, anzi senza tempo, vicine come sono all’animo umano e alle sue manifestazioni.

La storia recente dell’Albania resta sullo sfondo, inserita in un contesto globale, per significare più efficacemente le similitudini fra popoli, i corsi e ricorsi storici che “mettono tutti sulla stessa barca”, perché, ad esempio, i migranti che partivano da Durazzo nel ’91 non sono affatto diversi da coloro che oggi affrontano il mare dai porti della Libia o affronta un’odissea in terra greca (e Luci a Corfù ne fa esplicito riferimento). E pur fra ricordi d’infanzia legati alla povertà, all’oppressione, all’emigrazione, che mette a dura prova anche i legami familiari, una dolcezza di sapore pascoliano sembra stemperarne la durezza, cogliendo l’essenza della funzione del poeta come araldo di speranza. Non c’è soltanto l’Albania nei versi di Mucogllava, ma il pensiero vola anche alla storia recente dell’area balcanica, con le tristi memorie dei bombardamenti su Sarajevo di venti anni fa, delle tante vittime che fecero, anche fra i bambini.

Ma la vita ha una sua forza particolare, capace di andare oltre le nefandezze umane: l’amore è una delle sua manifestazioni più potenti, e Mucogllava vi scioglie un inno gioioso e profondo, che ricorda per intensità il famoso bacio immortalato a Parigi da Doisneau, all’ombra dell’Hôtel de Ville.

Stante anche la struttura del sonetto con la sua musicalità, dai versi di Mucogllava scaturisce sempre un’atmosfera solare, e le delicate illustrazioni di Sara Rogani – che utilizza tecniche “leggere” come l’acquerello, la matita, il pastello, il carboncino – traducono con efficacia in immagini le parole del poeta, ne interpretano l’anima e ne restituiscono l’atmosfera, offrendo al lettore un piacevole complemento alla lettura.

Purtroppo, la solitamente elegante e attenta casa editrice non ha questa volta rispettato i consueti standard. Può accadere che la presentazione di un libro sia percepita dai lettori come un qualcosa di secondario, ma dal momento che un editore sceglie di inserirla, bisogna che ne controlli l’aderenza al contenuto. E invece, si resta sconcertati nel leggere tre paginette di circostanza – con citazioni che sembrano quasi voler sbandierare una personale conoscenza nozionistica – buttate giù senza aver capito o senza aver letto le poesie di Mucogllava. Nel rispetto di autori e lettori, consigliamo alla casa editrice di rivolgersi in futuro a intellettuali degni del nome e non a figure di terza o quarta mano.

 

Jon Mucogllava

Echi da due mondi

Il Sextante Edizioni, 2020

  1. 70, Euro 14,00
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