Biblioteche
Quale futuro per l’Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali
Riceviamo e volentieri condividiamo:
COMUNICATO STAMPA FP CGIL, FP CISL, UIL FPL, RSU Biblioteche Roma Capitale
Quale futuro per l’Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali
Il personale dell’Istituzione Sistema Biblioteche Centri Culturali di Roma Capitale è in allarme per le
mancate risposte alle richieste sindacali di informazioni su come si affronterà l’imminente stagione
di chiusure per lavori di metà delle biblioteche e, soprattutto, di quale sarà lo scenario alla
riapertura.
Tra luglio e settembre inizieranno i lavori di ristrutturazione (finanziati con risorse del PNRR) di 21
biblioteche, che resteranno chiuse per circa 2 anni e la mancata programmazione dei lavori priverà,
in contemporanea, interi municipi di questi presidi che svolgono non solo compiti di promozione
della lettura e attività culturali ma sono anche luoghi di aggregazione e di sostegno sociale che,
soprattutto nelle periferie, contribuiscono al contrasto al degrado di quelle zone della città.
Diversi Municipi si stanno adoperando per trovare locali che possano temporaneamente sopperire
alle chiusure per evitare di privare il loro territorio dei servizi che il Sistema Biblioteche offre ai
cittadini, ma l’Istituzione sembra poco interessata a favorire queste soluzioni.
Altri fronti di preoccupazione sono i tagli dei finanziamenti che il bilancio di Roma Capitale ha
effettuato (per il triennio 2024/26 è previsto un finanziamento di € 16.900.000 che segue ad una
costante riduzione che dai 21 milioni circa del 2013 è via via calata fino ai meno di 17 di quest’anno)
e il progressivo depauperamento del personale dovuto agli esodi pensionistici e alle mancate
riassegnazioni all’Istituzione del personale che ha effettuato le progressioni verticali. Per la prima
volta nella storia dell’Istituzione, per tenere aperte 42 strutture, ci saranno a disposizione meno di
200 dipendenti (la pianta organica teorica prevederebbe 684 unità di personale, a marzo di
quest’anno erano 214, 12 gli istruttori che hanno ottenuto il passaggio a funzionari con le
progressioni verticali interne che sono stati destinati ad altre strutture di Roma Capitale, altri
andranno in pensione a breve e non c’è nulla in termini di previsione nell’ultimo piano assunzionale
approvato, tutto ciò in costanza di un progetto dell’Amministrazione di apertura di ulteriori sedi
(dovrebbero diventare circa 50) e di presenze di questi servizi nei nuovi Poli Civici (ne sono previsti
9) che si intendono realizzare.
Abbiamo scritto a metà marzo agli Assessori Cultura, Personale e Bilancio chiedendo un incontro e
non abbiamo ricevuto risposte. Dagli incontri con la Direzione e la Presidenza abbiamo capito che il
governo della programmazione dei lavori non è in capo né all’Istituzione e né all’Amministrazione
Capitolina.
Vogliamo vederci chiaro ma tutto sembra immerso nelle nebbie.
I lavoratori e le lavoratrici delle Biblioteche di Roma hanno diritto di conoscere quale sarà il loro
futuro lavorativo, ma, soprattutto i cittadini e le cittadine hanno diritto di sapere se potranno ancora
contare sulla presenza di presidi culturali nel loro territorio.
Non ci rassegniamo all’idea che un’esperienza così importate, utile e apprezzata dai cittadini possa
essere compromessa e, anzi, abbiamo chiesto di programmare gli interventi necessari affinché il
progetto di potenziamento dell’intero sistema pubblico delle Biblioteche di Roma possa davvero
vedere luce, programmando fin da ora gli investimenti e le risorse economiche e professionali
necessarie per attuarlo.
Non vorremmo che si stia pensando a soluzioni diverse rispetto alla gestione di una Istituzione
pubblica, nel qual caso personale e utenti avrebbero almeno il diritto di esserne informati.
L’assemblea del personale del 7 maggio ci ha dato il mandato per proclamare lo stato di agitazione
e per diffidare e mettere in mora l’Amministrazione a convocare le scriventi rappresentanze
sindacali entro e non oltre 7 giorni.
In caso contrario, nostro malgrado, sarà inviata apposita richiesta di tentativo di conciliazione al
Prefetto di Roma ed in caso di esito negativo sarà proclamato lo sciopero del personale con
assemblea pubblica in Piazza Campitelli.
L’Amministrazione ha l’occasione di far conosce alla città e ai/lle dipendenti delle biblioteche di
Roma Capitale come e se ci sarà ancora un sistema pubblico di biblioteche e centri culturali di Roma
Capitale dopo il Giubileo, auspichiamo non venga sprecata.
Roma, 7 maggio 2024
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