Premi e Concorsi
Premio Italo Calvino: vince “L’Inverno di Giona” di Filippo Tapparelli
Un giallo analitico potente e struggente, commenta la giuria. Menzioni speciali anche per Adil Bellafqih (Il Grande Vuoto) e Riccardo Luraschi (Il Faraone)
Il vincitore della trentunesima edizione del Premio Italo Calvino è Filippo Tapparelli, con il romanzo giallo L’inverno di Giona.
“Un potente e struggente giallo analitico, in cui la verità si sfrangia in tatti rivoli, toccando i temi della colpa, del castigo, del bisogno umano di riconoscimento”, questo il giudizio della giuria, composta dagli scrittori Teresa Ciabatti, Luca Doninelli, Maria Teresa Giaveri, Vanni Santoni e Mariapia Veladiano, e dal direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Massimo Bray.
Filippo Tapparelli è nato a Verona nel 1974, dove ha frequentato l’Università studiando letteratura inglese e russa. Impiegato in un’azienda metalmeccanica veneta è sempre stato un appassionato lettore e non ha mai frequentato scuole di scrittura.
La giuria ha inoltre premiato con due menzioni speciali Il Grande Vuoto di Adil Bellafqih per “l’originale capacità di mescolare tra loro generi diversi come il noir e la distopia, con un suggestivo uso di cliché e di citazioni provenienti da un immaginario visivo squisitamente contemporaneo” e Il Faraone di Riccardo Luraschi in quanto “estesa e impeccabile costruzione narrativa chiaramente ispirata alle vicende italiane degli ultimi venticinque anni e al loro ancora non tramontato protagonista”.
Infine la menzione speciale Treccani è stata assegnata a Sinfonia delle nuvole di Giulio Nardo “per la capacità di trovare nella linearità e nella precisione una personale cifra di libertà, attraverso l’adozione di una lingua che rimane creativa e imprevedibile”.
(Laura Annese)
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